mercoledì 31 marzo 2010

Fruttarismo e Spiritualità: quando il cibo fisico nutre l'Anima


Una persona che si interessava di “spiritualità” e “pratiche esoteriche”, al culmine di una discussione con la qui presente, mi chiese: pensi davvero che la pratica del Fruttarismo sia sufficiente allo sviluppo spirituale dell’uomo? Perché sai, io credo proprio di no, perché l’uomo in primo luogo deve “conoscere se stesso”, “nosce te ipsum”.

Come si può pensare che l’essere umano non possa conoscere se stesso attraverso ciò che mangia?

Come si può dis-conoscere che l’atto del mangiare, quando consapevole, è la più grande forza entropica dell’universo, completamento del lavoro creativo di D-o?
Rimasi basita. Per un attimo. Poi mi ripresi.
Provai a riformulare allora la domanda che mi ero posta e scopersi che, in realtà, non c’era alcuna domanda da farsi a priori.
Un onnivoro che mangia cadaveri animali e vegetali possiede la morte dentro ed è molto faticoso per il suo Intelletto Attivo emergere da tutte quelle sozzure interne quando sostanze secondarie, quali antibiotici, coloranti, conservanti, esaltatori vari ne ipnotizzano lo spirito e ne ammalano il corpo.

Perché è vero che dal letame organico in decomposizione si può sviluppare la vita ma qui stiamo parlando di rifiuti tossici inorganici (i prodotti cotti morti) che intasano i nostri corpi, le nostre menti ed è difficile che da un barile colmo di veleni sintetici possa svilupparsi una vita…

Non mi stupisco più di incontrare persone sedicenti spiritualiste, che hanno fatto lunghi pellegrinaggi in India, in Tibet, in America dagli Sciamani, in Israele dai Rabbini Kabbalisti che violano addirittura le convenzioni umane della kosherut (leggi alimentari esplicitamente descritte nella Torah riguardanti il divieto di consumare allo stesso tempo prodotti carnei e prodotti di latte) aprire bocca e vomitare letteralmente tutti i cadaveri animali e vegetali della cui uccisione si sono resi complici. Non posso prendere sul serio una persona che mi parla di amore, compassione, “equivalenza della forma con il Creatore” (principio Kabbalistico che vede come scopo finale dell’uomo quello di imitare le qualità di Hashem attraverso la correzione in questo mondo, del desiderio pervertito/speculare, opposto a quello dell’Onnipotente), vantarsi in maniera sciocca del suo onnivorismo smodato mancando di rispetto alla sensibilità non solo altrui (la mia, in questo caso) ma soprattutto a quella degli animali a cui ha tolto indirettamente la vita.
La violenza e la perversione, tutte le brutture di questo mondo sono l’emanazione speculare dell’Amore di D-o.
Ma le religioni essoteriche non ci insegnano tutto questo; i testimoni di Genova, gli avventisti annunciatori della lieta novella, monaci s-trappisti e l-uter-ani, Ka(nni) bbalisti di quelli che…il venerdì sera (shabbat) trasformano le loro tavole in fetidi cimiteri dove la Morte – e non la Shekinah - è la vera ed indiscussa protagonista, al limite, ci suggeriscono (timidamente) di provar a contenere il consumo di carne al fine di controllare gli instabili temperamenti emotivi e le sanguigne passioni dell’uomo causate dall’ingestione di prodotti animali, non tanto per la morte e sofferenza dell’ animale.
Che D-o forse abbia mai accettato sino in fondo che l’uomo si cibasse di carne?
Come dite…D-o ha detto all’uomo che poteva “aver dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutta la terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra”? (Gn 1:26)
Vero, ma sappiate che vi hanno detto solamente una parte di ciò che D-o intendeva dire…
Perché Lui parla una lingua antica e sconosciuta ai più che insegna: vi’yirdu – parola Ebraica per “avere dominio” significa anche “discendere”. La stessa abilità che l’uomo ha di elevarsi sui propri istinti animali può farci discendere ai più bassi livelli di depravazione molto più di quanto un animale potrebbe”. Uno dei tanti modi con cui mostrare Compassione (la qualità di Chesed del Creatore, con cui Egli ha creato questo mondo) verso gli animali è quello di affermare la nostra superiorità morale nell’astenerci dallo sfruttare i regni animale e vegetale.

Non voglio sentire le prediche di un pastore/prete/rabbino/laico/”spiritualista” (new-ager/acquariano) onnivoro-carnivoro o di un catto-vegetariano, di uno spiritualista vegan che ogni tanto però mangia del formaggio che parlano di amore universale con la bocca sporca di sangue!
Non posso credere che una persona che abbia percorso una via di auto-conoscenza VERITIERA possa esser sorda e cieca di fronte alle grida di dolore di centinaia, migliaia di esseri viventi (piante ed animali) solamente per soddisfare un mero peccato di gola!
Come può un uomo spiritualmente evoluto non saper controllare e soprattutto riconoscere, che questi istinti di piacere sono specchietti luminosi per le allodole, trappole dell’Ego, inganni del Nachash (serpente in Ebraico, dove la radice nshk significa morso e “chash” silenzio, perché il serpente quando attacca, non da alcun preavviso sonoro) , dove il verbo “nachash” significa incantare, affascinare, stregare, e la sua radice “risplendere come ottone”?
Questo Ego è sostanzialmente una moneta falsa!
Falsa come del resto, tutte le monete create dall’uomo.
Ma le religioni purtroppo, non ci insegnano tutto questo. Per colpa loro, in determinati periodi dell’anno, ossia nei periodi delle festività rituali comandate di Pasqua/Pesach, Natale/Chanukkah, Shavuot/Pentecoste , Shabbat/Venerdì ecc si fa ab-uso di prodotti animali, così tanto da commettere un vero e proprio eccidio universale che coinvolge tutto il creato (compreso il regno minerale per la presenza di sale!).
Questi giorni di festa, che dovrebbero esser –di regola- lieti, si trasformano nel peggior incubo per chi ha un minimo di sensibilità umana, sono un crimine contro l’intera creazione divina.
Tra le mura domestiche si consumano, in silenzio, le più atroci violenze ed è il trionfo dell’Ego in pompa magna.
Agli occhi del Vero Spiritualista, ogni pranzo, ogni cena quotidiana, ma soprattutto queste giornate “di festa” in particolare, appaiono in tutta la loro “cotta” essenza: l’orchestra della morte diretta magistralmente dall’uomo suona la marcia funebre che accompagna la Creazione verso la sua tetra tomba: l’oscurità infinita.

Non posso credere che una persona che non abbia capito che l’alimentazione sia alla base di QUALSIASI conoscenza terrena/spirituale pretenda di moralizzare ed insegnare/tramandare dei valori al suo prossimo, a qualunque credo essi facciano riferimento.
Non VOGLIO accettare come maestro un individuo che mangia carne/latticini/verdure e venga a farmi la predica circa i miei difetti (uno su tutti, la presunzione) quando egli è il primo ad essere incapace di resistere alle tentazioni basse del suo intestino nonostante le conseguenze delle sue azioni siano CHIARAMENTE manifeste in questo mondo.

Il vero Maestro non è il moralizzatore di turno del potere religioso; non è colui che dalla posizione rialzata (privilegiata) dell’altare/bimà legge un brano del vangelo/Pentateuco poiché dalla bocca di quest’ultimo, se impuro nelle parole, opere, ed azioni (digestione errata) persino parole sante di Torah possono trasformarsi in perigliosi pretesti che inducono più o meno consapevolmente, l’anima ipnotizzata ad im-boccare la strada del peccato.
E questo purtroppo è quello che accade ripetutamente! Non ho mai sentito dire da nessuna autorità religiosa/ spiritualista che non bisogna mangiar carne/verdure perché quest’atto è chiaramente una violazione dei valori contro la vita animale/vegetale!
Tuttavia, alcune religioni hanno più scusanti di altre in merito a questa faccenda: i loro testi di riferimento in fondo, non dicono espressamente di non mangiare animali, di non causare sofferenza inutile alle altre creature… Ma per quanto riguarda l’Ebraismo, come la mettiamo?
In questa religione che io considero la più illuminante e, per certi versi, più vicina alla Verità rispetto ad altre, i saggi parlano chiaramente di tza'ar ba'alei chayimdivieto di nuocere a qualsiasi creatura”.
Purtroppo, coloro che avrebbero dovuto farsi portatori del messaggio che Hashem aveva inteso per la Sua creazione e che avrebbero dovuto diffondere, attraverso l’insegnamento (esempio) in prima persona, sono i primi che fanno esattamente il contrario o non sono di molto migliori degli altri (al massimo sono vegetariani).

Cosa dire allora di tutti quei Kabbalisti asceti, visionari che hanno regalato al mondo opere di pura luce spirituale dopo 40 anni di reclusione in una caverna a mangiar esclusivamente carrube (frutta)?
Che sono venuti fuori dalla caverna per tornare a mangiar cadaveri…?!
La frutta è in grado di elevare alla massima potenza le facoltà spirituali dell’uomo perché è il cibo kosher (appropriato) dell’uomo, l’unico in grado di nutrire senza perciò intossicare i canali di comunicazione tra anima e corpo.

Il velo di Maya comincia ad abbassarsi e a lasciare spazio ad una chiaro-veggenza, che non è semplicemente qui intesa come la facoltà di vedere le auree ed altre entità incorporee, bensì la facoltà di vedere l’Inganno del Serpente mantenendo semplicemente l’intestino pulito, il che favorisce appunto, lo svilupparsi del pensiero critico, l’embrione di un’Idea Originale.

In Ebraico, la gola viene chiamata MeiTZaR hagaron che letteralmente significa “la restrizione del collo”. Attraverso questo passaggio stretto passano tre organi necessari al sostentamento della vita: la trachea, situata alla destra della gola che trasporta aria; l’esofago, situato alla sinistra, leggermente dietro la trachea, vicino alla nuca trasporta il cibo; le vene giugulari e le arterie carotidi trasportano il sangue.

Vediamo cos’ha da dirci in merito un grande mistico della Tradizione Kabbalistica:

Rabbi Nachman di Breslov insegna che le storie della Torah contengono tantissimi messaggi preziosi per le nostre vite attuali ed egli ci fa l’esempio della terra d’Egitto, MiTRZayim in Ebraico, che corrisponde a MeTZAR hagaron.
La storia degli Ebrei come popolo inizia con la loro discesa nell’esilio in Egitto, derivata dalla vendita di Giuseppe come schiavo.
PhaRaOH, il sovrano d’Egitto, che rappresenta le forze del male, in Ebraico – ha in comune le stesse lettere della parola ORePH, la nuca, il retro del collo, alludendo all’esofago, al mangiare.
Per attirare gli Ebrei, il Faraone ebbe bisogno dell’assistenza dei suoi tre ministri: il mastro macellaio, il mastro pasticciere ed il mastro sommelier (Gn 37:36, 40:2). Queste tre figure rappresentano i principali fonti di nutrimento da cui dipendiamo: carne (animale), prodotti da forno/pane (vegetale) e vino (liquidi). Dunque, per avere il controllo sugli Ebrei, il Faraone li manipolò attraverso la loro necessità primaria:
il bisogno di mangiare.
Sebbene fu venduto come schiavo in Egitto (meitzar hagaron), Giuseppe, la persona veramente spirituale, perseverò nell’inseguire la santità. Nel racconto biblico, troviamo che Giuseppe si trovò faccia a faccia con tutti e tre i ministri del Faraone in condizioni particolarmente sfavorevoli. Ma lui continuò a digiunare, finendo per controllare chi voleva controllarlo..
Questo ci insegna che chi rimane saldo nei suoi sforzi spirituali può elevarsi al di sopra delle circostanze tutt’intorno e diventare padrone del proprio destino.


Sfortunatamente però, i discendenti di Giuseppe e quelli della sua famiglia – gli Ebrei, soccombettero al Faraone ed ai suoi ministri. Strinsero amicizia con i loro vicini Egiziani, mangiarono del loro pane (furono intrappolati nella strettezza del collo – meitzar hagaron) ed infine divennero loro schiavi. Ovviamente, la strada per il maleschiavitù spirituale – vede le sue origini dal modo scorretto di mangiare.

Abbiamo avuto da tempo immemore, la chiave per la liberazione dalla schiavitù del Faraone in terra d’Egitto.
Possiamo sempre, in qualunque momento, porre rimedio a tutti i disastri fatti fin ad ora..
Pensate che il potere della mela è così straordinario che, se anche ieri aveste mangiato cadaveri fino allo svenimento, basterebbe solamente uno di questi frutti consumati OGGI per innescare dentro il vostro corpo un meccanismo di pulizia fisica/mentale/spirituale.
Siamo ancora in tempo! Ogni secondo ci viene data la possibilità di cominciare una nuova vita ex-nihilo!

martedì 30 marzo 2010

Alla ricerca della Salute


Continua il mio percorso melariano, con eccellenti risultati devo ammettere.
Ogni giorno, c’è sempre quella vocina fastidiosa, figlia della mia intossicazione residua, che mi dice: “Tanya, mi sa che oggi non ce la fai ad arrivare fino a cena solo con le mele…” ma io non ci bado troppo. Conosco la sua identità, so da dove proviene e non mi lascio buttare giù così facilmente. Stamattina sono uscita, sono andata a colloquio con una persona. Ero alla mia seconda mela. L’appuntamento era vicino ad un ipermercato che conosco bene. Vicino a questo ipermercato c’è la stazione della metro dove c’è sempre un gran viavai di persone che vanno e vengono fino all’ora di cena e la maggior parte di queste è carica di buste di plastica piene di prodotti spazzatura provenienti da questo ipermercato oppure da altri lì intorno.
Non è la prima volta che vedo tante donne, uomini che entrano in questo negozio per rifornirsi di spazzatura e poi escono con pesanti fardelli appesi agli avambracci o, peggio ancora, sui polsi, percorrere centinaia di metri prima di arrivare a casa e finalmente liberarsi da tutto quel peso..
Ho visto queste scene centinaia di volte. Anche io sono uscita moltissime volte da quello stesso posto carica di spazzatura, a trasportare carichi di schifezze da un posto all’altro, dopo averle pagate care…
Oggi, però, è stata la prima volta in cui davvero ho visto le cose per quello che sono in realtà.
Oggi, vedere una donna che faticava a portare questi sacchetti della spesa mi ha aperto letteralmente un altro modesto pezzo di orizzonte..

Andare a fare la spesa è qualcosa di aberrante. E’ aberrante perché l’atto del recarsi in qualunque posto che non sia un frutteto/orto è un qualcosa di innaturale, il concetto di fare scorte pensando a cosa mangiare nei prossimi giorni è un inutile preoccupazione, scegliere prodotti cotti/inscatolati/lavorati quantomeno malato, stare composti in fila aspettando di pagare per i prodotti comprati assolutamente diabolico, ma uscire e caricarsi/spingere questi carrelli pieni zeppi di cadaveri/spazzatura fino a casa è davvero la peggior presa in giro che si possa sopportare…
Senza contare che una volta a casa, questi prodotti verranno fatti entrare in organismi umani che disperatamente cercano di comunicare in tutti i modi a quella parte di coscienza attiva, che non va bene nutrirsi in questo modo..
Non ci si può stupire davvero se alle persone non fa alcun effetto mangiare cadaveri di animali, riempirsi le budella di morte ed essere complici dei peggiori crimini contro l’ambiente, contro le altre creature, quando questo stesso uomo non si rende conto che in primis, sta danneggiando solamente se stesso, la sua salute.
Non possiamo sorprenderci se gli uomini facciano finta di non vedere come vengono massacrati gli animali destinati al macello, se gli uomini facciano fatica a sentire le urla di una carota, di un albero secolare, di un filo d’erba addirittura poco PRIMA di esser estirpato, perché l’uomo è sordo e cieco in primo luogo verso se stesso.
Il suo corpo manda segnali di dolore, infelicità in continuazione, addirittura si ribella contro se stesso (allergie, intolleranze) ma è tutto fiato sprecato, energie sprecate. E sfrattiamo la padrona di casa, la Sig.ra Igea, la salute, dal tempio sacro che è il corpo, costringendola sul marciapiede di una strada, fuori dalla sua legittima dimora, mentre noi ci impossessiamo di tutto ciò che era suo, profaniamo tutti i suoi beni (organi perfetti, meravigliosi, perfettamente funzionanti) da bravi invasori pagani.
Eppure, quando la Salute se ne va e ci scopriamo sofferenti e soli nei nostri tormenti notturni, ecco che usciamo per le strade a cercarla, disposti ad attraversare mari e monti per ritrovarla e scusarsi con lei. Nel frattempo però, la malattia ci ha reso deboli e stanchi, che siamo perduti e vaghiamo come ciechi senza saper esattamente dove andare. Così, dopo l’ennesima giornata di estenuante lavoro, incontriamo sulla via il Gatto e la Volpe, l’industriale ed il religioso, pronti ad aiutarci a trovare la nostra cara Igea. Ecco che il Gatto prontamente ci dice:
“L’ho vista nei locali angusti di un ospedale, nelle farmacie, nelle erboristerie e nelle parafarmacie, dentro i barattoli di integratori sugli scaffali di un supermercato, nei miei laboratori di ricerca, sulle labbra di medici/infermieri/nutri-zion-isti/biologi/psicologi/analisti che lavorano tutti per me; e’ logico, è scientifico, non vi sono dubbi; la Salute abita dalle mie parti e se non la trovi da me, stai pur certo che allora non è mai veramente esistita! Rifletti, solo io posso darti ciò di cui credi aver bisogno! Allora ecco che la Volpe, non potendo trattenersi dall’udir certe parole, temendo di perdere un potenziale schiavo/cliente, si lancia all’attacco: “Caro, non dar troppo retta al Gatto; ciò che dice è in parte vero, ma ricordati che la scienza non sa spiegare sempre tutto e qualora non trovassi Igea nei luoghi che lui ti ha indicato non è perché Igea è morta o non è mai esistita, piuttosto perché la sua dimora naturale si trova tra le quattro mura di pietra della mia chiesa e nei vari santuari terreni sparsi per il mondo e lì, solamente lì, ama soggiornare davvero. Perciò, abbi fede, credi in me, solo io conosco dove essa abiti realmente e quali siano i tuoi veri bisogni”.


Finiamo così di regalare i nostri soldi e le nostre menti ad uno di questi personaggi (se non a tutti e due in tempi diversi) e cominciamo a seguire le loro indicazioni su come ritrovare la Salute: “Guarda, la salute si trova in questo prodotto, ora in quest’altro, in questa pillola, in questa scatola, compra qua, compra di là…" Quando i nostri soldi sono finiti e non possiamo più star dietro alle follie della scienza, ecco che, da malati cronici in cerca di un miracolo, andiamo a dare le ultime nostre forze in mano alle istituzioni religiose/new age che, trovandosi di fronte un portafogli già vuoto, un pollo mezzo spennato monetariamente parlando, puntano sull’appropriazione indebita del patrimonio psicologico dell’individuo tentando la scalata verso l’inesauribile riserva aurea dell’Anima umana.

Veniamo così spolpati, divorati nel corpo e nella mente/spirito, dalle lobbies della falsa scienza e della religione depravata ma ce lo siamo davvero cercati..
Abbiamo dato noi il permesso a questa gente di consumarci a proprio piacimento. Abbiamo permesso che prendessero controllo sulle nostre vite dapprima sul corpo, poi sulla mente quando abbiamo delegato loro l’incarico di cercare Igea al posto nostro.

Siamo venuti al mondo con tutto ciò di cui avevamo bisogno: la salute ed il sapere innati.

E’ sempre stato tutto racchiuso dentro di noi, dentro la consapevolezza delle nostre minuscole cellule, entità viventi, coscienti, totipotenti.

Ma più del dolore, dell’infelicità, della tristezza, della malattia, della morte, cosa devono fare i nostri organismi per richiamare l’attenzione della coscienza addormentata dell’uomo e destarlo dall’ipnosi sensoriale di cui è tristemente vittima?

Il sistema intossicato è riuscito ad anestetizzare pure questi sintomi indicatori di pericolo; è riuscito ad imbavagliare la voce cellulare, messaggera e testimone vivente del disegno di Hashem, creando potenti veleni tossici, falsi dèi ingannatori che con le loro arti demoniache hanno magicamente fatto scomparire i fastidiosi sintomi senza tuttavia rimuoverne la Causa prima, ossia il nutrimento sbagliato.

Se non avessimo accettato i prodotti contaminati che Nabucodonosor ci offrì come fece con il profeta Daniel ed i suoi amici - Hananiah, Mishael, ed Azariah (che rappresentano i restanti livelli sottili dell’essere umano) - , allora avremmo mantenuto lucida la nostra mente e puliti i canali che collegano la coscienza dell’anima a quella del corpo ed avremmo visto l’inganno del serpente.
Se avessimo continuato a sentire il dolore, se non ci fossimo contaminati con pillole amare, forse prima o poi avremmo rivoluzionato la nostra alimentazione.
Invece, andiamo avanti ad assumere questi farmaci che ci fanno tirare avanti, giorno dopo giorno, occludendo le nostre menti, i nostri pensieri, i nostri sensi, i nostri vasi sanguigni, e qualora, dopotutto, questi veleni corporali falliscano nell’anestetizzarci completamente verso il dolore, allora ecco che entrano in gioco quelli psicologici che, grazie alla seducente parlatina dei loro ministri-terroristi si propongono di insegnarci l’Arte del Moderno Stoicismo (pervertito).
Fiumi di libri vengono scritti su come accettare passivamente dolori inutili, frutto dell’errore tutto umano di voler essere come D-o..
Ed ecco di nuovo che il paganesimo con i suoi falsi dèi, falsi miti, false leggende, false bibbie, complice l’ideologia maschilista imperante, induce la donna a credere che le abbondanti emorragie di cui cade vittima ogni mese, dicasi ciclo mestruale, siano, per natura, un fenomeno doloroso e addirittura salutare.
Su questo assorbente sporco vengono poi intessute perle di saggezza dei maestri del passato che associano questo fenomeno di morte cellulare/spirituale ad una fase di vita paragonabile all’effetto del freddo dell’inverno sulle piante, in un ciclo di morte e rinascita continuo..
Ma queste emorragie non sono un fenomeno naturale come lo è invece la stagione dell’Inverno!
Queste perdite eccessive di sangue accompagnate spesso da forti dolori, sono il sintomo di intossicazione da consumo di prodotti cotti!

Adottando in prima persona uno stile di vita naturale ed alimentandomi oramai da più di un anno esclusivamente di cibi crudi, ho avuto modo di constatare che i dolori come pure la quantità di sangue del mio periodo mestruale sono stati ampiamente ridotti tanto da richiedere solamente l’uso di 1 salvaslip Carefree nei due giorni di ovulazione contro quattro giorni ed un totale di 10 assorbenti di quando mangiavo cibo cotto!

Prometeo non ha un favore all’umanità donandole il Fuoco...
Difatti, nel Prometeo incatenato, Eschilo scrive:
"Il dolore è figlio dell'errore e della follia della mente"
Il buon Zeus fece di tutto per farci astenere dal consumo di carne che ci avrebbe reso inevitabilmente mortali e dall’uso distorto che avremmo fatto del fuoco ma riuscimmo lo stesso ad appropriarci indebitamente dell’uno e dell’altro, pagando peraltro, un salatissimo conto che ancora oggi sembra proprio, stentiamo realmente a quantificare. Prometeo non aiutò affatto il genere umano con le sue gesta perché si limitò solamente a nascondere in un vaso tutti i mali che potevano affliggere l’uomo, senza di fatto, debellandone alcuno.
Questi flagelli sono: fatica, malattia, vecchiaia, pazzia, passione e morte.
E come entrarono nel mondo colpendo l’uomo? Attraverso un gesto immaturo, come immaturo fu il frutto che Chava colse dall’Albero della Conoscenza del Bene e del Male; attraverso l’incapacità di Pandora di resistere alla tentazione di vedere cosa contenesse quel misterioso recipiente…
Lei, è la nostra Chava della mitologia greca.

“E subito l’inclito Ambidestro, per volere di Zeus, plasmò dalla terra (dalla costola dell’Adam – adamah in Ebraico significa “terra”) una figura simile a una vergine casta”
(Esiodo, Le opere e i giorni)

lunedì 29 marzo 2010

Ciclo di Conferenze sul Fruttarismo

L' Associazione Vegetariana Animalista (AVA), a partire da Venerdì 23 Aprile 2010, presenta un Ciclo di Conferenze Straordinarie sul Fruttarismo affrontando, di volta in volta, temi teorici e pratici al fine di diffondere ed incoraggiare questo stile di vita a tutti coloro che sentono forte il bisogno di ri-tornare sempre più verso uno stile di vita Sano, Etico, Ecologico e Sostenibile per il proprio benessere e quello di tutto il Pianeta.

Venerdi, 23 Aprile 2010
ore 17:30 - 20:30
"Fondamenti Scientifici del Fruttivorismo della Specie Umana"
Relatore: Andrea (fruttariano)


Venerdi, 14 Maggio 2010
ore 17:30 - 20:30
"Scienza dell'Alimentazione e Fruttarismo nella pratica quotidiana"
Relatore: Andrea (fruttariano)


Venerdi, 4 Giugno 2010
ore 17:30 - 20:30
"Fruttarismo per una Società Sostenibile: gli Ecovillaggi"
Relatore: Andrea (fruttariano)


L'ultima parte di ogni conferenza sarà utilizzata per rispondere alle domande del pubblico. Al termine della conferenza (h. 20,30) degustazione fruttariana. Ingresso libero.

Luogo : Piazza Asti, 5/a - RM
Contatti : 329-7681774

L'esperimento Melariano


Sono alcuni giorni che, sotto consiglio del mio amico F., durante il giorno, fino all’ora di cena, sto mangiando esclusivamente mele. Per la precisione, mele stark delicious.
Per quanto riguarda la colazione, era già da tempo che usavo cominciare le mie giornate con una mela ma poi, dopo la prima, era molto probabile che inserissi qualche altro frutto, tipo banana, per arrivare senza i sintomi della falsa fame fino all’ora abituale del pranzo, verso le 14:00 tipo.
Ultimamente ho ripreso un ritmo abbastanza regolare. Mi alzo presto al mattino anche se sono andata a dormire alle 4 di mattina. Dormo generalmente molto meno ore di prima ma anche per il sonno, sembra valere la regola che più si dorme e più si è insonnoliti…

Il mattino è da sempre stato per me un momento delicato in cui il mio corpo non era mai al 100% delle sue facoltà e questo valeva sia quando per colazione mangiavo cereali e latte di soya, sia quando anni prima bevevo un caffè al volo con sigaretta al seguito o ancor prima, quando da bambina prendevo latte vaccino con qualche merendina (al latte) da intingerci dentro. (sic!)
E’ come se in questa fase della giornata il mio corpo/la mia coscienza stia ancora sonnecchiando e dunque abbia bisogno di star tranquilla più del solito, magari rimanendo possibilmente a casa, a leggere, scrivere, fare le pulizie domestiche, portare a spasso la mia carnisorella…

Tutto questo fino all’ora di pranzo, quando finalmente il mio corpo si svegliava, forse stimolato dalla digestione del lauto pasto che aveva ingerito da poco.
Mi sono decisa a provare questo sistema della mela perché fondamentalmente sono una tipa curiosa e sopratutto, una scettica (a cui piace osservare le cose) e dunque l’unico modo per vedere se le argomentazioni del mio amico fossero valide anche sulla mia persona, piano piano, ogni mattino, cercavo di resistere alla sensazione della falsa fame, che, costantemente verso le 14:30 cominciava a farsi sentire più del solito… E’ molto difficile rompere un’abitudine ben consolidata negli anni..
Giorno dopo giorno, sgarro dopo sgarro (3 pomodori, 1 banana,) , mi sono accorta che qualora si esca dalla mela, si è letteralmente perduti.
F. me lo diceva sempre del resto, mi aveva messo in guardia dalle tentazioni dell’intossicazione da forma mentisqualora tu ne mangiassi (di altri frutti oltre la mela) certamente ne morresti
Il primo approccio che ebbi con questo “sistema della mela” in realtà, accadde quasi per caso.

Mi ero alzata presto al mattino e, non avendo molti impegni, mi misi a scrivere al pc. Avevo troppe cose da dire che mi ero tenuta dentro da tanto tempo e così, senza staccare mai le dita dalla tastiera, scrissi fino alle 15:45. Feci una pausa verso quest’ora perché mi venne sete, neanche fame. Quando mi accorsi che erano quasi le 16, dovevo andare a fare la spesa e non avevo ancora pranzato, mi dissi: ecco, quale momento migliore se non questo per fare l’esperimento delle mele?
Così, uscii di casa, portai la Mem a fare un bel giro in un’area naturale intorno casa mia e poi, verso le 18:30 andai a fare la spesa. Non avevo per niente fame però venni tentata alla vista di alcuni pomodori datterino che stavano vicino alla varietà che volevo prendere per la cena e così, ne assaggiai tre e pochissimi secondi dopo dentro il mio corpo si scatenò letteralmente l’inferno!

Si aperse come una voragine infinita. Credetti di poter mangiare tutto il reparto frutta in quel momento.. Comprai pure delle banane ed una la mangiai subito tanto non riuscii a calmare quel vuoto interiore..
Arrivai a casa, erano le 19. Mangiai una mela e riuscii così a resistere fino alle 20:30, ora in cui decisi di mettermi a preparare la cena. Mi feci, come mio solito, l’insalatona fruttariana con qualche peperoncino piccante, per dare quella fatidica “frustata” al palato che ancora mi assilla, retaggio dell’intossicazione da prodotto cotto, intossicazione che mi ha accompagnata per tutta la fase crudista e che ora, da fruttariana, sto compensando con questo capsicum ma che mi sto impegnando una volta per tutte, a superare.
Rimasi veramente sorpresa da ciò che era avvenuto in serata, solo per aver mangiato altro oltre le mele. Accadde, di nuovo, ciò che si verificò in Gan Eden, molto, molto tempo addietro: Chava venne sedotta visivamente da un frutto “bello alla vista”, ne prese un morso e ne offrì un altro ancora ad Adam fino a quando entrambi non seppero resistere all’infinito piacere che i loro sensi provarono e dunque, si scopersero “nudi” (si scopersero senza un corpo fisico), imbarazzati di non aver saputo resistere a tutta quella Luce spirituale (il piacere dell’edo e la luce solare racchiusa nei cibi).. Ho capito che nella mia vita, non ho provato davvero mai cosa significa “aver fame”.
Tutte le volte che in passato ho sentito dei “disturbi” , “movimenti intestinali” a cui io davo erroneamente il nome di “fame”, perché così mi è stato insegnato dai miei genitori, nonni ecc, in realtà erano la voce del serpente che, attraverso questo stimolo fisico, tentava di sviarmi dall’unico cibo che avrebbe giovato seriamente al mio corpo: la mela.
Difatti, quando si avvicinava l’ora in cui io sapevo che bisognava mangiare e mi prendeva quel “languorino”, prendevo sempre quasi la prima cosa che mi capitava sottomano… tanto per arginare quel senso di (falsa) fame opprimente. Ed indovinate cosa sceglievo, non a caso? Beh, quando mangiavo ancora prodotti cotti, tra le tante schifezze di pasta, cereali, latte, biscotti ecc, ero solita stemperare con un pezzo di pane ed olio, oppure con qualche merendina assassina che ti dà solamente per un attimo la sensazione di sazietà ma subito dopo ti lascia con il desiderio di mangiarne un'altra e via di seguito, fino a che il pacco finisce e sei costretto ad andare a comprarle di nuovo.. Le industrie lavorano così; lavorano come il serpente. Ed il serpente sa bene come “prendersi gioco” dell’essere umano. Attraverso la pubblicità esteticamente bella ed invitante, ti spingono ad assaggiare, a conoscere il prodotto e poi, grazie a droghe sintetiche, coloranti ed altri veleni di cui è composto, ti inducono una sorta di dipendenza anche a livello fisico, così si è più sicuri che la manipolazione avvenga su tutti i livelli dell’Essere e diventi davvero molto difficile uscire da questo sistema una volta entratici dentro.
Da crudista, invece, mi buttavo sulle noci, sulla frutta acida (clementine, arance…). Poi, come sapete, una tira l’altra e ti ritrovi in poco tempo, senza neanche essertene accorto, ad aver finito un kg di noci ed un altrettanto di clementine..
Guarda caso, non mi veniva mai di prendere una mela in quei momenti di fame, eppure sapevo che la mela è il frutto migliore per sentirsi sazi.

Vedete come il condizionamento non sia limitato solamente a prodotti cotti ma si estenda anche a cibi altri che non siano la mela..
Sembra comprendere in generale tutti quei cibi e prodotti non appropriati (kosher) ad un consumo umano.
Più non va bene da mangiare, più si mangia quello e nient’altro.
Un falso cibo per un sintomo di falsa fame.
Quanto più falso è il cibo che ci si appresta a consumare, più falsa la sensazione di fame che ti prende.

Pensate se non fossimo intossicati dagli orari mentali (“sono le ore 13:00 ed è ora del pranzo, sono le 19:00 tra poco mi metto a preparare la cena..”) di cui siamo diventati letteralmente schiavi col passare del tempo e pensate se non mangiassimo tutte queste assurdità come la pasta, il pane, la soya, i legumi, la carne, uova, latticini etc che non ci offrono nutrimento alcuno, quanto mangeremmo meno e quanto guadagneremmo in salute e soldi!
Facciamo arricchire queste industrie che producono spazzatura pagando caro le schifezze che lasciamo entrare nei nostri corpi. Li stiamo pagando per farci del male, per far sì che i nostri corpi si indeboliscano nella disperata ricerca di trasformare qualcosa di inorganico, di morto, che è un prodotto cotto affinché poi, possiamo finire sotto le grinfie dei dottori obesi* che ci prescrivono integratori sintetici (e per questo, non bio-disponibili) da prendere a vita, regalando soldi a non finire e continuando di fatto, ad incrementare percentuali di veleno nei nostri organismi.
Quella del prodotto-spazzatura è una grande schiavitù. E’ la schiavitù che sta alla base di qualsiasi altra.
Ricordate, se volete cominciare a liberarvi dal sistema che vi vuole Poveri, Ammalati ed Ignoranti, la prima rivoluzione da mettere in pratica è quella alimentare.

Prima di pensare a come far fallire le banche ed il signoraggio, ad abolire per sempre i soldi, aprite gli occhi e cominciate a pensare che la prima causa per cui siete costretti ad alzarvi alle 6 di mattina dal letto, è per nutrire i vostri corpi/sfamare i vostri figli. Le bollette e l’affitto vengono dopo: anche se vi trovaste a vivere sotto un ponte, sareste costretti a cibarvi di qualcosa…
Pensate a cosa comprate poi con questi soldi che vi siete faticosamente sudati: pane, pizza, carne, latte, formaggi, cereali, surgelati, verdure, conserve sott’olio/aceto, dolci, biscotti, farine, zucchero ecc tutti prodotti che non potete produrvi da soli e siete costretti a dipendere da qualcun altro se volete beneficiarne.
E di cui potete fare benissimo a meno! Anzi, fareste molto meglio a farlo! Di questi prodotti spazzatura ne consumate grandi quantità perchè
  1. Siete intossicati da Forme Mentali e Miti Alimentari che vi fanno credere voi abbiate necessariamente bisogno di mangiare questo e quel prodotto a quell'ora del giorno (dicasi colazione, pranzo, merenda, cena, spuntino ecc)
  2. Siete stati drogati dalle industrie che vi vogliono schiavi-consumatori al fine di assicurarsi vendite certe ogni mese.
  3. Questi prodotti sono talmente lavorati, raffinati, sofisticati che non apportano alcun nutrimento vivo al vostro corpo ed in più lo intossicano con i loro additivi alimentari cancerogeni costringendo l'organismo a mostrarvi sintomi da carenze a cui vi diranno di sopperire comprando inutili pillole /vedi B12, spirulina, fitocomplessi vari ecc)
La frutta, invece, è il cibo naturale dell'uomo e cresce esclusivamente per mano dell’albero.
Fate che gli alberi da frutto siano il vostro supermercato!
L’albero è biologicamente il nostro produttore di fiducia. Con lui possiamo davvero stabilire una relazione di baratto/scambio.
Lui ci dona i suoi frutti e noi, in cambio, gli offriamo un po’ di compagnia ed attenzioni…
Non è forse l’albero la prima creatura anarchica della storia del mondo?
E poi pensiamo che le piante non abbiano un’intelligenza solamente perché non hanno un sistema nervoso COME quello umano…

* Ricordate che NESSUN medico potrebbe continuare ad esercitare se fosse a conoscenza della verità e se fosse veramente onesto con voi. Il medico è nato perché l’uomo ha cominciato a mangiare sempre meno cibo ed a riempirsi sempre più di spazzatura. Questi uomini sono stati costretti, a causa della depravazione umana, ad imparare l’arte di maneggiare ed estrarre veleni naturali dalle piante officinali affinché l’intossicazione causata dalle prime potesse portare giovamento ad un corpo indebolito dalla continua ingestione di prodotti spazzatura nocivi per l’uomo.

Non tutto ciò che esiste si può mangiare. Non tutto ciò che esiste è appropriato per l’Essere Umano.
Le Erbe Medicinali, da cui poi sono stati sintetizzati i farmaci della medicina allopatica, non sono state create affinché l’uomo vi si potesse curare senza alcun effetto secondario: sono state create per avere una vita propria!

E’ così difficile da capire?

Siamo talmente antropocentrici da pensare che questo mondo e tutte le sue creature ci appartengano al punto di farne sempre ciò che vogliamo…
Ma alla fine, i nodi vengono al pettine…e non è la natura a presentarci il conto bensì la nostra stessa arroganza.

Be Free
Go Fruitarian

venerdì 26 marzo 2010

La Violenza è servita

E’ sempre più difficile vivere in questa società quando stai sviluppando giorno dopo giorno un'elevata sensibilità verso tutte le creature intorno a te ed allo stesso tempo constatare quant’è radicata la violenza nei pensieri, nelle azioni e nelle parole dei tuoi consimili.
Ho sempre amato leggere libri. Credevo si potesse imparare tanto. Pensavo fosse un modo per tramandare la conoscenza attraverso il Tempo Umano. Un bel giorno mi sono accorta di quanta crudeltà si nasconde invece tra e dietro le pagine di un libro. Perchè un libro di per sé è già un eccidio di forme di vita vegetale, è già l'emblema di un Errore, è già un cadavere che portiamo nel letto con noi la sera prima di coricarci per la notte, è già un fardello che grava fisicamente sulla schiena di un bambino che gli impedisce di svilupparsi verso l'alto. E' il peso della morte che costringe le creature a piegarsi verso la terra, verso il non-essere, condizione antecedente la creazione dell'uomo.
Ci hanno detto che il sapere ha un peso che non sempre tutti riescono a sop-portare ma nessuno ci aveva detto dovevamo caricarcelo sulle spalle!
La nostra società è satura di violenza e tramanda valori di morte e distruzione di generazione in generazione attraverso mezzi quali ad esempio, l’in-form-a-zione, senza minimamente rendersene conto. Persino le pubblicazioni più innocue, quelle per bambini, supervisionate/approvate da centinaia di psicologi/psicoanalisti/dottori della scienza sono contaminate da crudeltà inaudite. Non c’è da sorprendersi poi se allora un bambino, arrivato alla pubertà, scelga di specializzarsi nell’Arte della Guerra, si dedichi allo Sport della Violenza con tanto entusiasmo, si consacri religiosamente al dio denaro. Ecco cosa leggo nei libri di passaggio del gabinetto di casa mia:
“In una vasca con acqua fredda i nostri molluschi stanno spurgando la sabbia. Alle quattro la luce del giorno è già quasi sparita. Facciamo bollire i molluschi in una pentola larga e li guardiamo aprirsi come fiori che sbocciano. Li stacchiamo dal guscio e, dopo averli tritati, li mettiamo a marinare con spezie e limone. Più tardi, di nuovo a letto, mangiamo la zuppa di frutti di mare che abbiamo cucinato”.


Siamo in guerra gli uni con gli altri, la soglia delle atrocità è arrivata a dei livelli pazzeschi..
E non c’entra niente imbracciare le armi, partire per il fronte.. La prima guerra è quella che si combatte per il cibo, sulle tavole di ogni famiglia.
Esiste una profonda relazione tra “cibo” e “guerra”. E non a caso.
La parola Ebraica milchama, deriva direttamente dalla parola locham, che significa sia “nutrire” sia “dichiarare guerra”. Lechem, “cibo principale”, generalmente tradotto come “pane” a causa dell’errata percezione di questo prodotto come “cibo” che non deve mai mancare su una tavola, deriva dalla stessa radice, lamed, chaf, mem.
Questa chiara connessione ci fa capire che la mancanza del cibo base spinge le persone a farsi la guerra. Il seme della guerra è l’impossibilità da parte di una nazione di provvedere ai bisogni alimentari del suo popolo.
L’Ebraismo insegna che la violenza e la morte hanno origine direttamente dall’ingiustizia. La spada è giunta in questo mondo perché la giustizia è lenta, perché è stata pervertita, per colpa di tutti quelli che prendono decisioni errate.
La spada, in questo contesto, è la falce, sono quei macchinari mostruosi che tagliano via i cereali senza alcun ritegno per darli da mangiare a uomini ed animali che non ne hanno alcun bisogno fisiologico. La spada dunque, è nata per tagliare il cereale che doveva rimanere integro e sfamare gli uccelli. L’uomo è la causa di tutto ciò: colui che prende decisioni errate, colui che mangia prodotti non destinati alla sua specie rovinando sé stesso, il pianeta e tutte le altre creature che coabitano questo luogo insieme a lui.

Se l’uomo avesse cercato il suo kosher lechem, ossia il suo cibo appropriato (frutta), l’avrebbe trovato senza alcuna guerra e soprattutto, senza che la spada entrasse a far parte del mondo. Infatti, la sua lama non avrebbe dovuto recidere alcun albero, alcuna pianta..
La guerra durerà fin quando l’uomo non capirà che se continuerà a desiderare prodotti non adatti alla sua specie, ci saranno solamente sofferenze ed atrocità ad aspettarlo dietro l’angolo.

Viviamo in un mondo dove interi ettari di foreste vengono rasi al suolo per lasciare posto a coltivazioni di soya ed altri cereali, di cui, una parte è destinata ad alimentare animali erbivori che un giorno verranno trasformati in bistecche/salsicce/affettati ed un’altra, alla sempre crescente (deviata) richiesta umana di prodotti a base di cereali/granaglie.
Vediamo chiaramente che in questo sistema, gira tutto sempre intorno ai bisogni umani. A ciò che l’uomo crede sia un suo effettivo bisogno.
L’uomo crede di aver bisogno di nutrirsi di carne ed altri prodotti animali: per questo alimenta delle creature che gli forniscono la materia prima.
L’uomo crede di aver bisogno di nutrirsi di cereali/granaglie: per questo deforesta preziosi ettari di foreste tropicali.
L'uomo crede che gli animali da compagnia che tiene con se abbiano bisogno di una dieta etica, dunque priva di carni e derivati, per questo sono nate crocchette vegan dal nome che è tutto un programma "Human Choice". La scelta, povere creature carnivorelle, non l'hanno mai avuta. I loro "amici" umani, convinti di fare una scelta etica a favore del pianeta, hanno contribuito in questo modo ad aumentare indirettamente il problema della deforestazione e stanno attentando direttamente alla salute di questi animali alimentandoli con prodotti inappropriati, residui dell'industria umana. Non si rendono neanche conto che stanno pagando a peso d'oro gli scarti dei cereali non più destinati ad un consumo umano che altrimenti andrebbero bruciati nell'aria..

Per andare dietro alle sue false credenze l’uomo sta mettendo in serio pericolo la vita di TUTTE le creature del pianeta, nonchè del pianeta stesso. Ed il guaio è che non se ne rende neanche conto. I vegani sono dei nazisti moralisti. Vorrebbero che tutti mangiassero pasta/soya/cereali/legumi come loro, che gli onnivori adottassero il loro stesso sistema di credenze, ossia che l'essere umano ha bisogno di elevate quantità di proteine e per questo deve mettersi all'anima quintali di cadaveri vegetali per tutto il resto della sua vita.

L’onnivoro ed il vegetariano sono complici del deforestamento, dell’impoverimento del suolo, dell’inquinamento e dello spreco di energie causato dai macchinari per rendere commestibili prodotti non destinati ad un consumo umano (cereali/granaglie varie per sé e per gli animali d’affezione che spesso tiene con sé, prodotti e derivati degli animali), delle sofferenze atroci perpetrati agli animali dirette ed indirette (comprese le violenze alimentari perpetrate sui propri animali d’affezione), delle sofferenze del regno vegetale, della malnutrizione nel mondo.
Il vegan è complice del deforestamento, dell’impoverimento del suolo, dell’inquinamento e dello spreco di energie causato dai macchinari per rendere commestibile prodotti non destinati ad un consumo umano tanto meno animale (cereali/granaglie varie per sé e per gli animali d’affezione che spesso tengono con sè), delle sofferenze del regno vegetale , delle violenze alimentari perpetrate sui propri animali d’affezione.

E’ necessario tenere a mente che cani e gatti sono carnivori per cui è violenza somministrare qualsiasi tipo di cereale a queste specie, senza contare poi che stiamo abbattendo migliaia di alberi per un pugno di riso che non giova a nessuno, né dal punto di vista della salute dell’animale, né dal punto di vista dell’ambiente.

Secondo buona parte dei vegan la soya/cereali andrebbero impiegati per alimentare le persone dei cosiddetti “paesi più poveri” piuttosto che venir impiegata nell’alimentazione animale destinata al macello ma così facendo si commetterebbe un altro ingiurioso crimine; un crimine verso l’umanità.
La soya ed i cereali non sono cibo adatto alla specie umana. Non apportano alcun nutriente utile all’uomo, per cui è solamente un’illusione tentar di nutrire le persone con questi prodotti! In un certo senso, è una vera e propria dittatura del cibo. Secondo i vegan, dovrebbero mangiare tutti come loro. Certo, si potrà obiettare, in fondo lo fanno affinché cessino le violenze sugli animali, ma chi si occupa di quelle degli uomini? E’ assurdo pensare di salvare gli animali uccidendo gli uomini attraverso i cereali. Piuttosto, cessiamo tutti quanti di mangiare questi cereali/granaglie per una causa che le riguarda tutte: il benessere del Pianeta e di tutte le sue creature.
Questi cereali/farinacei fanno solamente ingrassare e nient’altro. Difatti non a caso vengono somministrati agli erbivori (un altro crimine che viene taciuto), affinché ingrassino e creino più carne da destinare poi come cibo ad un uomo che a sua volta, sta ingerendo un cadavere nocivo alla sua salute.

I paesi poveri sono i più ricchi in realtà. Sono “poveri” perché non hanno industrie, perché l’agricoltura è ancora in mano ai contadini locali e non alle multinazionali della spazzatura ; quei paesi sono “poveri” perché non hanno McDonalds, perché gli abitanti non hanno quattro macchine in famiglia, perché non hanno i vestiti firmati, perché non hanno un collegamento Internet.
Ecco la nostra definizione di “povero”. Quei posti sono ancora incontaminati e si potrebbero trasformare in enormi frutteti capaci di soddisfare la richiesta alimentare di tutta la popolazione. Invece, il mondo occidente, sta spingendo le economie di paesi come India, Cina, ad intensificare le coltivazioni di cereali, distruggendo foreste per mantenere l’economia ed il tenore di vita tipicamente Occidentale. In verità, sono i poveri che stanno sfamando i ricchi. Ed è sempre stato così. Le cose non cambieranno se ci saranno poveri e ricchi. Ma è giusto, democratico che 100 persone debbano lavorare in condizioni miserabili per mantenere i bisogni (inutili) di una persona sola?
Io non voglio andare a lavorare per pagare le aberrazioni alimentari di un altro!
Non è giusto che un animale muoia per soddisfare le aberrazioni alimentari di un uomo intossicato!
Perchè un vegetale dovrebbe sacrificare la sua vita per finire nel piatto di un animale che in condizioni naturali non si ciberebbe di lui?

Arriviamo al crudista-vegan. Questa tipologia d'uomo comincia già a far sentire la differenza nella società. Difatti egli rappresenta il modello transitorio tendente al fruttarismo 100%. Con le sue scelte alimentari che si orientano sempre verso un prodotto integrale, fresco, evita conserve, dispersioni di materiali quali vetro, latta, cartone e taglia definitivamente i costi dell’inquinamento ambientale dovuti alla cottura, alla lavorazione e al mantenimento dei cibi. Pensate a tutti quei prodotti congelati nei supermercati.
Quelle sono letteralmente delle bare-frigorifere dove dentro vi giace cibo morto avvolto in plastiche inquinanti. Che senso ha vendere un prodotto morto, privato dei suoi valori nutritivi, non adatto ad un consumo umano, imbellettato da un involucro nocivo pure all’ambiente?
Ditemi, che senso di esistere ha un prodotto morto che causa morte a tutto ciò che gli sta intorno?
La morte chiama morte.
A chi giova tutto ciò?

Il fruttariano è al vertice di questa piramide terrena dell’alimentazione umana. Nutrendosi esclusivamente di frutta egli non esercita alcun tipo di crudeltà verso nessuna forma vivente sul pianeta. Non inquina perché mangia tutto crudo, senza involucri di plastica/cellophane. Fa del bene a se stesso e a tutto il pianeta, nutrendosi di vita ed allontanando da lui gli effetti nefasti della morte.

Ecco, io leggo nei libri di passaggio del gabinetto di casa mia frasi di questo tipo: “In una vasca con acqua fredda i nostri molluschi stanno spurgando la sabbia. Alle quattro la luce del giorno è già quasi sparita. Facciamo bollire i molluschi in una pentola larga e li guardiamo aprirsi come fiori che sbocciano. Li stacchiamo dal guscio e, dopo averli tritati, li mettiamo a marinare con spezie e limone. Più tardi, di nuovo a letto, mangiamo la zuppa di frutti di mare che abbiamo cucinato”.

I personaggi di questo libro dovrebbero vergognarsi di fare cose del genere. L’autore dovrebbe auto-censurarsi. Non si dovrebbero pubblicare libri contenenti frasi come quelle. Per la nostra società è normale mangiare prodotti cotti, darli in pasto a persone malate/deboli, pubblicare libri di ricette che prevedano qualunque tipo di cottura/uso di prodotti animali/vegetali ed affini.
Questo materiale dovrebbe esser considerato fuorilegge.

Sono caduti così tutti i miei miti letterari. Uno ad uno. La maggior parte di loro mangiava prodotti cotti, si cibava di cadaveri animali/vegetali…ed avevano la faccia tosta di parlare della compassione verso il prossimo. Erano bocche quelle, che si riempivano di aria mentre ammonivano il comportamento discutibile dell’altro e che poi non si facevano trovare impreparate di fronte ad un piatto di spaghetti/verdure/carne.
Erano libri di maestri spirituali che al massimo predicavano il vegetarismo ma nulla dicevano a proposito dei prodotti cotti, della schiavitù dei legumi e dei cereali in cui l’uomo ha finito per soggiogare se stesso e le creature che si tiene accanto.

La gente mangia con la bocca aperta ed il cuore chiuso.
La società è accecata, comatosa. I nostri occhi sono ipnotizzati, le nostre papille gustative contaminate a tal punto che si fa fatica a riconoscere la genuinità di un frutto rispetto ad un piatto di spaghetti!

In questa nostra follia abbiamo trascinato pure gli animali che abbiamo addomesticato per asservircene, quali ad esempio i cani.
A queste povere bestie rifiliamo tutto il peso delle nostre scelte, il peso delle nostre credenze.
E loro, in silenzio, sono costretti a mandar giù quel boccone velenoso che giorno dopo giorno gli affatica l’intero organismo fino poi a vederceli morire, così, senza capire neanche il perché.
Allergie, intolleranze, gastriti, diarrea, vomito: effetti collaterali da prodotti cotti, carni e sottoprodotti animali/vegetali di ultima scelta, granaglie provenienti dallo scarto dell’industria umana.
E’ tutto un gran riciclo di sostanze inutili che girano e rigirano sotto varie forme in tutto il pianeta: dai gas dell’inquinamento fin sopra le nostre tavole.
E’ una palla di schifezze che ci si scambia, avanti ed indietro come in una partita da tennis giocata da professionisti, lasciandosi alle spalle una lunga scia di impurità che stanno insudiciando, che stanno soffocando sempre di più il corpo del nostro Pianeta. Che è anche il corpo di ognuno di noi.
Stiamo esaurendo pian piano le riserve di questo pianeta alimentandoci soprattutto in una maniera errata e poi creiamo storie fantastiche di alieni che dovrebbero venire a visitarci per fare altrettanto e tremiamo al solo pensiero.
Ma perché, mi chiedo, un essere tecnologicamente “superiore” dovrebbe venire su questo nostro pianeta quando non c’è rimasto più nulla da rubare? Che si accontentino delle briciole? Perché dovrebbero venire qua a ripulire lo schifo che abbiamo lasciato? Solamente degli arroganti, presuntuosi, in una parola UOMINI, possono davvero pensare ciò! Solamente dei perdigiorno intossicati al 100% possono pensare ad una possibilità del genere mentre continuano ad ingozzarsi di cereali, carne e non capiscono la vera causa di tutte le sofferenze umane e non umane: la corretta alimentazione.
La gente dorme a tal punto che per vedere le cose deve crearsele necessariamente “al di fuori” di sé.
Ecco che allora tu diventi me ed io divento quello. Spesse volte però, neanche questo è sufficiente.

Gli uomini indossano i paraocchi, come quelli che attaccano ai cavalli delle carrozzelle del centro di Roma, per evitare di guardare la realtà dei fatti e mettersi davvero paura.
Qui bisogna aver paura dell’uomo, non dell’alieno che viene da fuori! Ma la buona notizia c’è: non solo abbiamo reso questo pianeta inospitale per noi stessi, ma pure per quelli che volevano occuparlo dall’esterno tanto da aver eliminato, in questo modo, qualsiasi eventualità di insediamento. Perciò, ora possiamo stare più che tranquilli.

La pubblicità inganna. Ecco cosa recita il sito di una famosa marca di prodotti per animali:
Almo Nature è per i cani ciò che gli spaghetti sono per gli uomini: un piatto buono per tutte le età, basta variare dosi e condimento!

Questa frase è esattamente fatta della stessa pasta di quella che pronunciò il serpente nel Gan Eden.
Il serpente difatti non mentì spudoratamente ad Adam e Chava, bensì coprì l’inganno servendosi di un sottile velo di verità.
La citazione di cui sopra si fa forza sull’assunto che gli spaghetti siano un prodotto centrale nella dieta di un uomo, uno di quelli di cui se ne sente sicuramente la mancanza. Si fa forza sul fatto che siamo tutti cresciuti, da generazione in generazione, con un piatto fumante di spaghetti al pomodoro, che col tempo sia divenuta una di famiglia, protagonista dei pranzi e delle cene più significative della nostra vita, che sia il prodotto di punta dell’economia italiana e per questi e tanti altri motivi, non possa esser percepita assolutamente come un nemico. La pasta gode insomma di un’ottima reputazione sotto molti punti di vista. Dottori e nutrizionisti, sempre più collusi con il potere la raccomandano a tutto spiano nei giornali, ai programmi televisivi guardati da centinaia di persone, soprattutto casalinghe a cui si deve l’organizzazione della cucina..
Tutto ciò è effettivamente “vero”. Infatti la frase non usa aggettivi chiari come “salutare”, “che fa bene”ma il neutrale “buono”.
Inoltre, addirittura, pone una condizione vincolante al risultato finale: basta variare dosi a seconda dell’età ed usare condimenti vari.
La frase sta dicendo che la pasta di per sé non sa di niente e dunque non può essere buona se sopra non ci metti un condimento qualsiasi. E questo vale per tutte le persone di tutte le età!
Alla pubblicità/serpente non interessa l’origine del condimento. Sopra possiamo infatti pure metterci un copertone affumicato, tanto basta che la pasta risulti “buona” che va tutto bene…
Qual è il succo del loro discorso?
Traduciamo: Almo Nature è per i cani ciò che gli spaghetti sono per gli uomini: un prodotto inutile/non adatto alla specie, che se venisse proposto da solo, senza l’impiego di additivi, coloranti, aromi ecc non verrebbe consumato da nessuno.
Questo è il reale messaggio che l’azienda sta mandando al potenziale consumatore: vi sto dando la verità che volete sentirvi dire!
In questo modo non fanno neanche la parte dei cattivi bugiardi!
Ed intanto milioni di vite animali e vegetali cadono vittime della nostra cecità.

sabato 20 marzo 2010

Come conciliare vita sociale con uno stile di vita crudista/fruttariano?

Domanda: ho iniziato a leggere il tuo blog! anche io sono crudista-fruttariano, più fruttariano. Una cosa che mi riesce difficile è riuscire a fare come mi pare sempre! perchè spesso tra cene e pranzi mi riesce difficile mangiare solo frutta e prendere la sola insalata, perchè ai ristoranti comuni solo quella trovi non è un ascelta piacevole per ovvie ragioni e quindi a volte mi capita di dover prendere un piatto di patate o verdure cotte, con tutto quello che poi ne segue in negativo per il mio fisico. Mi chiedevo, tu come ti comporti in queste occasioni? socialmente come la vivi?


Risposta: Ciao A., grazie per aver formulato questa domanda-chiave che mette in crisi tanti crudisti-fruttariani dei nostri giorni. Devo dire che io sono riuscita sempre a gestirmela bene quando mi trovavo fuori a cena. Preferivo e tutt'ora preferisco andare in certi ristoranti che sono un pochino più specializzati sulla scelta delle insalate e che quindi ti danno la possibilità di personalizzare il tuo piatto con pochi euro in più. Esigo che mi venga servita scondita e che tutto sia crudo e fresco. E' bene specificare sempre al momento dell'ordinazione questi dettagli perchè altrimenti, può capitare che ti portino un'insalata condita con olio/aceto/sale in quantità che potresti non gradire ma sopratutto perchè non si ha possibilità nell'immediato di verificare la qualità di questi condimenti. Un esempio: non si può determinare se l'olio è stato spremuto a freddo. A volte mi sono trovata in questi ristoranti e volevo mettere l'olio ma sull'etichetta del prodotto non c'era specificato proprio nulla così chiesi al cameriere ma questo non sapeva cosa rispondere e quando gli dissi di andare a chiedere in cucina, mi disse che non aveva tempo... Questo episodio mi è successo tra l'altro, recentemente, per cui il mio consiglio è di tenere in conto che l'olio con molta probabilità non è stato spremuto a freddo e dunque tecnicamente non è crudo... Un altro ingrediente da tenere sotto controllo sono le olive. Anche in questo caso non è possibile ottenere informazioni preziose sulla qualità del prodotto e se decidiamo di includerle nel nostro piatto, dobbiamo scendere a compromessi con noi stessi. Dobbiamo tenere a mente che molto probabilmente saranno state pastorizzate/sterilizzate, dobbiamo tenere a mente che probabilmente le olive, se nere, contengono uno stabilizzante del colore E579, gluconato ferroso che di per sè, è innocuo però potrebbe causare problemi di interazione con altre sostanze, per esempio se si stanno assumendo farmaci.

Quando organizzo io un pranzo/serata fuori con gli amici spesso e volentieri prendo in mani le redini della situazione tenendo però sempre in considerazione i bisogni dei miei commensali ma anche in questo senso questa catena di ristoranti specializzati in insalate mi facilita molto le cose perchè offre una vasta gamma di prodotti. Tendenzialmente comunque le mie frequentazioni si limitano ad un ambiente vegan-crudo-fruttariano per cui è chiaro che non c'è pericolo finisca in una steak-house... Quando invece sono gli amici che hanno disposto tutto, gli chiedo di darmi informazioni sul ristorante in questione ma in linea di massima sono abbastanza tranquilla perchè male che vada, sono sicura che in qualsiasi cucina degna di tale nome, non possono certamente mancare alimenti quali lattuga romana, cipolla, carota (per quando ero crudista) pomodori, peperoni, zucchine. Le persone a me più vicine conoscono le mie abitudini e dunque tengono a mente alcune mie necessità.

Non ho mai fatto eccezioni per quanto riguarda i prodotti cotti perchè il mio corpo non è più stato invogliato a mangiarne, neanche in rare occasioni. Al ristorante era un piacere prendere un'insalata, sebbene ovviamente non aveva lo stesso gusto di casa, di quando la preparo io..
E' inutile dire che preferisco mille volte di più organizzare una cena a casa mia o a casa di qualche amico per poter scegliere i cibi e la qualità degli ingredienti che deciderò di mangiare quella sera ma non mi sono mai fatta troppi problemi, neanche quando per motivi di studio, ero spesso fuori casa a pranzo e a cena. Infatti ci fu un periodo intenso in cui giravo per mezza Roma con il mio fedele portapranzo e le mele in un sacchetto, che fungevano da bottiglietta dell'acqua. Solitamente mi sedevo su di una panchina, al tavolino di un bar (prendevo con la scusa un caffè), oppure seduta sull'erba di un parco pubblico a mangiare e poi via...di nuovo al lavoro!
Per quanto riguarda la categoria di bar/pub/caffetterie devo dire che la situazione è un pò più critica.. La maggior parte di questi locali infatti non offrono succhi di frutta freschi ossia ottenuti spremendo/frullando/centrifugando frutta all'istante ma usano appunto succhi di frutta confezionati che hanno subito vari trattamenti e sofisticazioni, tra cui, onnipresenti, la pastorizzazione e lo zucchero. Quindi, in questi casi, non prendo nulla oppure, se mi trovo in zona, mi reco in luoghi che conosco dove so che posso trovare un frullato di vera frutta al 100% per un prezzo ragionevole.

Quando vai in un pub/bar e chiedi un frullato ricordati di specificare che non vuoi venga aggiunto del latte e dello zucchero ed informati sempre sull'origine degli ingredienti.
Tempo fa, mentre ero ancora in transizione tra crudo e cotto, nel pieno della fase pescetariana, intorno quindi ad una percentuale di 60% crudo e 40% cotto (indicativamente), mi capitò di acquistare un panino con tonno e pomodori alla stazione del treno e durante il viaggio ne mangiai. Arrivata a destinazione, passai un'intera nottata al bagno accompagnata da forti dolori di pancia. Non ho mai pensato (e non lo penso neanche oggi) che questa dissenteria scaturì dal prodotto cotto, specialmente dal cereale cotto - sono infatti molto più incline a pensare che dipendesse certamente dalla qualità scadente degli ingredienti usati, come olii di cattiva qualità, tonno di seconda scelta.. Dopo questa esperienza decisi di non acquistare più niente di questo genere, anche se mi fossi trovata fuori casa ed impossibilitata a comprare altro (vedi frutta).
Come tu stesso hai detto, purtroppo quando si mangia fuori si corre il rischio di mangiare cose non proprio genuine che ci fanno star male e noi crudisti/fruttariani che facciamo molta attenzione a ciò che mangiamo, sentiamo due volte tanto lo scombussolamento che questo ci arreca. In conclusione caro A., spero di averti offerto degli spunti salva-salute da applicare nella tua città per passare una splendida serata in compagnia dei tuoi amici più cari senza per questo rimpiangere di averlo fatto il mattino dopo!

Un bacione e tienimi aggiornata

venerdì 19 marzo 2010

La Mela: Il Frutto per Eccellenza

In questo mondo cor-rotto (Shevirat ha Kelim 1) che tenta disperatamente di cor-reggersi (Tikkun 2) praticamente ad ogni occasione che gli si presenta, è sconcertante vedere quanto semplice sia la Verità ed ancor più sconvolgente rendersi conto di averla avuta (quasi) da sempre sotto i propri occhi...

Di lei, se ne possono trovar tracce nel libro best-seller più venduto al mondo, se ne allude in qualche lontano midrash 3; ne discutono rinomati medici, ne recitano a memoria il proverbio due vecchietti di paese; la si ammira nelle gallerie d’arte di tutto il mondo, la si vede sui cartelloni pubblicitari che deturpano le ultime spoglie rimaste di verde nelle aree urbane dove l’asfalto troneggia..
E’ lei, la mela!

Il virus dell'Ego ha contagiato uomini che in preda ai loro febbricitanti delirii hanno contratto e successivamente diffuso la piaga del cattolicesimo a tutte le genti che incontravano diffondendo l'idea che l'uomo da solo, è spacciato, che la mela è il simbolo del peccato dei peccati, ossia il peccato sessuale da cui bisognava assolutamente astenersi e tutte queste perversioni intellettuali dovute esclusivamente al fraintendimento di un codice inaccessibile a "coloro che non sono attenti"che usava termini terreni/sensuali al fine di poter descrivere, seppur in maniera molto lontana, i piaceri (spirituali) dei mondi superiori.. La morale, figlia della cecità spirituale ha visto in questa terminologia la malizia che è propria dell'uomo basso, dell'uomo caduto, incosciente della sua condizione di galut (esilio) dal paradiso terrestre, che non ha ancora capito come tornare indietro.. Questa è la condizione di un uomo disperato che soffre e sfoga tutta la sua frustrazione maldicendo qualcun altro (Adam e Chava) perchè troppo debole/vigliacco di guardarsi allo specchio e riconoscersi in loro. Queste persone sono convinte di fare la volontà di D-o quando in realtà vanno contro i Suoi suggerimenti (es. siate fecondi e moltiplicatevi), praticando una castità (in teoria) tutt'altro che naturale. Sono stati capaci di trasmettere questo senso di impotenza e di dannazione eterna a generazioni di generazioni, ripetendo per secoli la stessa solfa: "verrà qualcun altro a redimerci dai nostri peccati: per ora stiamo tranquilli qui, magari cerchiamo di commetterne meno, ma tanto ci penserà lui alla fine dei giorni.." Ma lui chi? Gesù, ovviamente. Vediamo espresso questo di concetto nelle opere di Carlo Crivelli, nella sua opera La Vergine ed il Bambino dove sullo sfondo si intravede l'albero della vita rinsecchito e tra le mani del bambino invece è presente una bella mela carnosa, simbolo della redenzione dal peccato. Questo virus che è l'istituzione umana della chiesa ha contribuito al diffondersi della credenza generale che l’uomo sarà salvato grazie ad UNA persona ESTERNA a sè stessa; ha pervertito il concetto Kabbalistico/ Chassidico Ebraico che ogni uomo è un Moshiach (messia) in potenza, ha reso sterile il terreno interiore dell'Adam facendolo sentire impotente di fronte a questo peccato originale perpetrato millenni orsono da un progenitore sconosciuto, ha negato al seme del Moshiach di poter germogliare nel cuore di ognuno di noi, dapprima impoverendone il terreno con l'inquinamento spirituale/mentale/emozionale/fisico ed infine, ingoiandone avidamente il seme. La cecità dell'uomo ipnotizzato ha cercato di convertire le genti perchè credessero alle loro intossicazioni, che la vita materiale fosse un peccato senza via di scampo.. Nella visione coranica Adam e Chava, dopo l'aver mangiato dell'Etz HaDa'ath, vennero perdonati ed il perdono di D-o fu quello di avergli dato la possibilità di vivere in questo mondo, di essere suoi rappresentanti. Nella visione Ebraica/Kabbalistica/Chassidica invece si insegna che D-o non voleva nient'altro che una dimora nei mondi spirituali più materiali e dunque mandò appositamente l'Adam su questa terra affinchè potesse prepararGli la venuta.

D-o si contrae (Tzim Tzum) e si separa da sè stesso fino a farsi uomo/donna, fino a dimenticarsi della Sua identità, per aver accesso in questa dimensione stretta, limitata. Questo è il momento della prima (ed unica) Pesach (pasqua ebraica) che abbia mai avuto luogo nella storia; questo è il momento in cui accade la contrazione, in cui il cibo (la mela) sta passando attraverso la faringe, la laringe, la trachea.. Lo studio della Torah deve essere come l'acqua che aiuta a mandar giù quello spicchio di mela senza che e-gli rimanga incastrato nella (dalla) gola, a formare il cosidetto pomo di Adam-o.

Il papa dunque, leader maximo della chiesa, si presenta come il dottore dell’anima, colui che sa sempre cosa fare, perché è...infallibile. Infallibile come questa scienza tradizionale che asserisce di avere la verità ultima in tasca ma nessuno dei suoi esponenti è d'accordo su quale sia... I malati/de-genti/de-generati (pazienti - è proprio il caso di dirlo dato che stanno aspettando questo salvatore esterno da secoli ed ancora gli irriducibili non si sono stancati) di questa società rientrano in due tipi fondamentali: umanisti e scienziati. Tutto ciò mi ricorda dei tempi del liceo. Molte volte con alcune mie amiche noi del classico andavamo a trovare altri amici dello scientifico per farci aiutare coi compiti di matematica.. Loro in cambio ci chiedevano di fare lo stesso con le traduzioni di latino.
Istituzione religiosa e scienza: dottore dell'anima, dottore del corpo. Due pandemie. Uno ti consiglia di aspettare gesù cristo, l'altro di comprare il roipnol. Il principio attivo è lo stesso, la sostanza non cambia. Ma fatevi dare una bella dose di Topamax! (Topamax Principio attivo: Topiramato (antiepilettico; stabilizzatore dell’umore)

L’istituzione religiosa insieme a quella medica hanno contribuito con le loro intossicazioni (spirituali e corporali) ad occultare il tentativo disperato da parte dell'ish e di sua moglie (ossia Adam e Chava) di tramandare il Rimedio dei Rimedi, il rimedio alla caduta (in tutti i sensi) dell’uomo. Hanno tentato (ed ancora oggi vanno avanti a disinformare la gente) di far credere all’umanità che non c’è rimedio, che non siamo in grado di curarci da soli, che dobbiamo aspettare una persona rapita in cielo millenni fa, che dobbiamo acquistare un farmaco costosissimo che il S.S.N non passa…Perché, ecco, noi, secondo loro, abbiamo bisogno di comprare un qualcosa.
Non importa se di natura “spirituale” o “materiale”. Non c’è alcuna differenza infatti tra il cristo ed il roipnol: sono entrambe due droghe che danno intossicazione.
Si è intossicati quando si crede di non riuscire a fare a meno di un qualcosa.

La via per uscirne? Realizzare di non averne affatto bisogno. Chiudere gli occhi dell’Ego ed aprire quelli dell’Intelletto Attivo. Quegli occhi che Adam e Chava aprirono dopo l’aver mangiato dall’Etz HaDaath e si scopersero nudi e, provandone vergogna, si convinsero di aver bisogno di pelle per ri-coprirsi.. E fu così che la luce (ohr/ אור divenne pelle (ohr/ עור ) . In lingua Ebraica basta un mo (vi)mento, basta una lettera, una caduta..dalla prima lettera, ossia la alef, alla ayin, la sedicesima. Basta sostituire la natura divina contrassegnata dalla alef con la lettera ayin, che significa “occhio” ed ecco fatto… Da una dimensione prettamente spirituale/incorporea ci ritroviamo in una completamente materiale, governata dal suo senso predominante, la vista.

In Sha'ar Ma'amrei Rashbi (Parashat Kedoshim) Rabbi Haim Vital ci informa che Adam HaRishon all’inizio, non aveva alcun collegamento con il mondo di Asiyah, il mondo fisico. Il suo corpo proveniva dalla dimensione di Yetzirah (mondo astrale), la sua forza vitale (nefesh) dal mondo di Beriah (piano mentale), il suo spirito (ruach) proveniva dalla Shekinah di Zeir Anpin (Piccolo Volto) di Atzilut, la sua anima (neshama) da Zeir Anpin di Atzilut, e l’anima della sua anima proveniva da Abba ed Imma di Atzilut. L'Adam peccò con l’Albero della Conoscenza, che fa parte del mondo di Asiyah, dal quale gli era stato detto di astenersi poiché egli in questo mondo (di Asiyah) non vi aveva alcuna parte , se non da Yetzirah in su e fu così che causò un difetto/errore in tutti i mondi. Tutti i mondi discesero dal livello in cui si trovavano. Yetzirah si ammantò in Asiyah, Beriah in Yetizrah, e la Compagna di Zeir Anpin di Atzilut in Beriah. Da tutto ciò vediamo che Adam di-scese per molti livelli, perché in origine il suo corpo proveniva da Yetzirah ed ora è di questo mondo (quello fisico), il suo nefesh è di Asiyah, ed il suo spirito da Yetzirah, il luogo dal quale proveniva in origine il suo corpo.


Questo mondo intossicato, ipnotizzato, che ha gli occhi (dell’Ego) aperti ed è sotto l’incantesimo dell'intestino-serpente che lo manipola s-fruttando l'apparenza della Bellezza delle Cose Esteriori è riuscito nella sua infinita miopia a “mancare il bersaglio” di nuovo; accecato da troppa luce, l'Adam-Olam si ritrovò di colpo in una dimensione oscura dove riuscì a carpirne solamente l’aspetto negativo, l'aspetto mortifero della mela, il ramo della coscienza dell'Etz HaDa’ath, tagliando completamente fuori da questa visione l’Etz Chayim, che è la sua correzione speculare.
La mela divenne così il simbolo del peccato. La Verità venne oscurata a causa della cecità dell'uomo. Gli occhi dell'uomo si spensero.

Ma il peccato fu di non averci visto abbastanza lungo.

Nella Kabbalah, nella corrente esoterica del Chassidismo si impara che si è sempre in tempo per riparare ad un errore, perché, è proprio quando lo si commette che si hanno in mano le chiavi per poterne uscire vittoriosi. Dal veleno si ricava l’antidoto. Il principio dell’Omeopatia.

Adam e Chava caddero mangiando una mela e solo mangiando una mela potranno salvarsi.

E’ correggendo l’Intenzione che sta dietro all’azione (Naseh ve Nishma – faremo ed ascolteremo) che torneremo (teshuvah).
Se analizziamo le parole Nishma e Neshama (anima, in Ebraico), vediamo che già a prima vista, sono molto simili tra loro. Proviamoci a spingere oltre, cercando connessioni più profonde tra questi due termini. Neshama è il livello dell’anima che corrisponde al mondo del Pensiero. Quando i nostri pensieri e le nostre azioni sono connesse l’una con l’altra, possiamo raggiungere grandi altezze spirituali – stiamo mangiando dall’Albero di Vita (Etz Chaym). Se invece questa connessione viene a mancare, si genera caos – stiamo mangiando dall’Albero della Conoscenza (Etz HaDa’ath). Quando non diamo ascolto al nostro Intelletto Attivo, quando non diamo ascolto all’Alef e diamo invece ascolto all’Ego, apriamo l’occhio di ayin, perdendo di vista così l’interiorizzazione del nostro pensiero (Da’ath).

Abbiamo avuto da sempre davanti ai nostri occhi, siamo stati bombardati da questa iconografia del peccato e della mela che abbiamo sottovalutato il suo intrinseco (e potente) messaggio di salvezza.
Bereshit (la Genesi) ci dice da tempo immemore come siamo finiti sin qui, perché ci siamo arrivati e ci dice addirittura come correggere tutti gli errori della nostra ignoranza.

Non importa quanti e quali errori abbiamo commesso fino ad oggi – genocidi, stragi, stupri, violenze, depravazioni, orrori raccapriccianti, buco dell’ozono, crimini contro l’ambiente, contro gli animali, contro le piante… con un altro morso alla mela, usando l’Intelletto Attivo, prendiamo stavolta dal lato dell’Etz Chayim e…ci avvicineremo sempre più all’Immortalità, perché arriveremo a sfiorare la Verità. Ed arriveremo lì con tutti i nostri corpi, compreso quello fisico.
Ecco perché della mela si dice che toglie il medico di torno…
Vi racconto qualche aneddoto in proposito.

Nella mia esperienza di crudista/fruttariana ci furono delle occasioni in cui mi capitò di assaggiare qualche cibo (frutto) e della spazzatura (semi) allo stesso tempo e di essermi sentita alquanto male anche se la quantità ingerita era davvero minima. Questa che sto per raccontarvi accadde durante la festa di capodanno del dicembre scorso.
Mi venne offerto un piccolo treat composto da un pezzetto di banana ed un seme di noce juglans regia che accettai davvero volentieri poiché era l’unica cosa cruda che potessi mangiare in quel luogo. Ero ancora crudista e dunque mi cibavo di semi di vario tipo, soprattutto semi di juglans regia ed anacardi al naturale. Accadde che pochi attimi dopo l’aver mangiato di questa combinazione pericolosa il mio stomaco cominciò a stringersi in una morsa incredibile causandomi fastidiosi crampi addominali. Percepivo una sensazione generale di assenza; le mie orecchie erano come ovattate e la vista annebbiata. In pochi istanti la mia cavità orale si prosciugò letteralmente ed avvertii un improvviso senso di grande sete. Se avessi bevuto dell’acqua avrei avuto un blocco intestinale, credo. Nel giro di qualche minuto il mio corpo era passato da uno stato di benessere ad uno di critica instabilità. L’abbinamento banana-seme fu davvero micidiale. Il frutto in questione infatti è povero d’acqua rispetto ad una mela/pera/pesca/uva ecc ed il seme, beh…il seme vuole tanta acqua.. Grazie a D-o, ho l’abitudine di portare sempre con me delle mele (meglio se stark-delicious od in mancanza di queste, le annurche) perché per me equivalgono alla bottiglietta d’acqua che tante persone si portano dietro e che poi, si dimenticano in giro da qualche parte... La frutta è un pasto talmente completo che contiene sia tutte le vitamine, proteine, oligoelementi, fibre, minerali ed enzimi di cui l'uomo ha bisogno che per quanto è perfetto, contiene pure acqua, di cui il corpo avrà poi bisogno per avviare la digestione.
La maggior parte delle persone (che quindi mangiano prodotti cotti) non sa che il processo digestivo nello stomaco equivale alla cottura in pentola della pasta e che quindi, l'aggiunta di acqua nel bel mezzo di questa fase, comporta l'interruzione della cottura/digestione causando gravi scompensi per il corpo, stress, fatica, fino a causare la malattia dell'organismo..
Purtroppo per loro, che lo sappiano o meno, non fa molto differenza poichè i prodotti cotti sono quasi privi di acqua e l'organismo è costretto a chiamare acqua e quindi ad indurre il senso di sete per poter svolgere il suo lavoro.

Quella volta più che mai le meline furono davvero la mia salvezza.
Ne presi una e me ne cibai. Già dal primo morso sentìì di star molto meglio.
La mia bocca arida bruciava dall’arsura provocata dal seme ed ecco che prontamente arriva l’acqua della mela a reidratare tutte le mie cellule.. Che sensazione meravigliosa!
In pochi attimi, proprio come pochi attimi mi ci vollero per cadere in uno stato di dis-agio, mi ripresi e tutte quelle sensazioni mortifere scomparirono come se non fossero mai esistite.
Questa esperienza riassume in pratica il concetto che ho cercato di esprimere sopra, maturato in maniera postuma rispetto all’evento descritto ma certamente eternamente valido nella sua imperturbabile Verità.

Mi accadde più o meno la stessa cosa un’altra volta quando ingerii una quantità troppo elevata di sale e di olio allo stesso tempo. Non sono mai stata amante del sale e dei condimenti in genere come avrete letto nelle pagine scorse, dunque il mio corpo in quell’occasione specifica si trovò impreparato di fronte a tanta “generosità” salina
Di nuovo due prodotti tossici dalle abilità e conseguenze simili purtroppo: astringenti e povere d’acqua. Praticamente due armi micidiali per il corpo, per le cellule che hanno bisogno proprio di acqua pura e a temperatura ambiente per stare bene e mantenere l’omeostasi.
L’istinto come sempre, mi portò alla mela stark delicious e a nessun altro frutto che, in questo caso, potevo tranquillamente trovare nel luogo in cui mi trovavo. Non una pera, non un frutto acido
Stavolta era in gioco davvero la vita… Questa non era un’intossicazione graduale che ti porta piano piano verso la deriva, capace di farti regredire al prodotto cotto.. era un faccia a faccia con la Morte in prima persona. Ovviamente, occorre precisare, che non mi sto riferendo alla morte dell’intero organismo ma alla morte di un copioso numero di cellule, capace però di innescare una patologia.
Il corpo in questo caso, non si stava lasciando andare ad un piacere egoistico che porta comunque verso la malattia; stava cercando di preservare la sua luce/pelle…
Non poteva perciò girarci intorno più di tanto..
O la mela oppure il male.

E’ stato sconcertante per me capire che la causa della caduta è sempre stata davanti a noi come pure la chiave per la salvezza/guarigione.
Per millenni questa voce ha gridato nel vuoto delle nostre menti senza potervi trovare alcuna sostanza che potesse fargli da resistenza e generare così la Vibrazione che ci avrebbe portato al ri-sveglio.

Quale resistenza poteva incontrare infatti? In questo mondo siamo abituati a cedere immediatamente alla voce dell’Ego che abbiamo dimenticato l’atto di ribellarsi per r-esistere. Non siamo più capaci di lottare per la Vita, non sappiamo più schierarci con essa. Stiamo morendo dentro, giorno per giorno. Abbiamo la vista offuscata e le orecchie ovattate. In pratica, siamo in una condizione costante di pre (ludio) alla morte. Come stavo io quelle sere di cui vi ho parlato.
In pratica è come se mangiassimo tutti i giorni semi e banane, olio e sale; cibi che prosciugano e altri che assorbono acqua sottraendola all’organismo. Cereali, carne, latticini, sale, olio, spezie..
Queste sono le due tipologie di prodotti di cui si cibano maggiormente le persone. Questo fu ciò che io stessa mangiavo anni fa.

A voi la scelta. La libertà è ad un morso da qui.

1 Shevirat haKelim: Letteralmente in Italiano, Rottura dei Vasi. Uno dei più affascinanti ma anche misteriosi concetti della Kabbalah. In una fase molto iniziale della creazione, i mondi sarebbero stati distrutti da un eccesso di Luci che non trovava Recipienti adatti a contenerle.
2 Tikkun: Processo di riparazione
3 Midrash: Commentario di tipo narrativo riguardo su fatti e personaggi della Torah. Questo sapere fa parte della Tradizione Orale.