domenica 30 agosto 2015

Il germoglio della noce di cocco - delizia tutta da gustare

Il cocco, come abbiamo giá visto in un altro post, é il seme piú grande del mondo e puó rimanere dormiente per molti anni prima di germogliare.
Puó addirittura galleggiare per tre mesi in acqua salata o rimanere a lungo sulla spiaggia senza perdere le sue facoltá germinative.

La palma di cocco puó arrivare a produrre circa 10000 semi nel corso della sua lunga vita.
Ogni seme contiene della polpa, circa un litro di liquido ed  un piccolo "seme", conosciuto anche come "mela di cocco" (cotiledone), dalle dimensioni iniziali di una perla.


Dopo circa 06 mesi (o poco piú) di permanenza sulla palma, la noce finalmente cade al suolo e la piccola perlina comincia ad assorbire a poco a poco l´acqua fino a crescere al punto di iniziare a "mangiare" la polpa circostante.

Il risultato finale e´una sostanza "spugnosa" dolce e succosa.

Molte culture indigene considerano questo germoglio un cibo talmente prezioso tanto da riservarlo alla nobiltá.

E´ realmente un alimento molto ricco, in grado di saziare piú di un paio di avocadoes.









Se vi capita di trovarlo nella noce matura quando la acquistate al supermercato, lasciatevi travolgere dall´ondata di energia di questo germoglio speciale!




Neppure i vegani/fruttariani sono dei santi!

Agricoltura assassina: Quando anche i cibi di origine vegetale uccidono



Uno degli argomenti a favore delle diete vegetariane e vegane, e´ principalmente quello etico.
Conosco moltissime persone che asseriscono di essere vegan  non perche´ faccia particolarmente bene alla salute, bensí per il motivo etico/religioso del "non uccidere".

Anch´io caddi vittima di tale inganno, seppur professando un regime alimentare ancor piú selettivo (fruttarismo) e condannando il consumo di cereali e verdure.

A quei tempi infatti - a causa della mia totale inesperienza nel coltivare "cibo" (inteso come frutta e verdura) e del mio forte idealismo, credetti che bastasse avere un pezzo di terra qualunque (quindi senza contare le condizioni del suolo) , dei semi ricavati dai resti dei frutti acquistati nei supermercati (la stragrande maggioranza dei quali, ibridi sterili) e un poco di lavoro fisico iniziale (semina) per cominciare a piantare un piccolo paradiso fruttariano, che nel giro di qualche anno, (mi) avrebbe liberato l´uomo dalle grinfie del sistema capitalistico.

Beata ignoranza/innocenza!

Alcuni anni viaggiando e lavorando in piantagioni di cacao/banane e altri frutti, mi hanno aperto gli occhi su cosa significa "coltivare" e quanto sforzo (fisico ed economico) va investito prima di poter assaporare delle primizie.

E spesso accade pure che queste primizie tardino a venire oppure non siano soddisfacenti nel gusto/dimensione e rendimento che ci saremmo aspettati..

Questo perché - sebbene l´uomo abbia cercato al massimo di prevedere i risultati finali affinché i suoi sforzi non siano vani - la Natura con le sue molteplici varianti imprevedibili, tenta di ricordarci che questo Mondo non e´stato creato PER l´uomo, affinché egli lo controlli e manipoli come meglio crede, bensí affinché tutte le sue creature (compresi altri fenomeni) sperimentino le proprie vite in maniera spontanea, inevitabilmente in armonia con le altre.

Probabilmente non e´nella nostra natura umana di comprendere appieno tutti questi cicli, per questo dovremo limitarci a fare meno danni possibili e a restare umili ma vigili nell´animo.

(Nel prossimo post, analizzeremo piu´approfonditamente il  concetto del male minore e delle possibili soluzioni al problema).

Stanno uscendo sempre piú risultati di statistiche riguardo il numero di animali/insetti uccisi prima/durante e dopo le pratiche agricole che ci consentono di mangiare frutta, verdura e cereali che nel caso dei vegetariani/vegan/fruttariani rappresentano l´unica fonte di sostentamento.

Animali sensibili ed intelligenti come ratti, uccelli, piccoli mammiferi e rettili - senza contare i minuscoli insetti - vengono uccisi o allontanati dal loro habitat a causa del nostro umano bisogno di cibarci di determinati piante che naturalmente, NON si trovano in Natura ma sono frutto di una selezione tutta umana, a cui viene riservato un posto speciale, proprio come i posti speciali riservati agli invalidi sui treni/autobus etc..

Inoltre, per mantenere in vita queste piante quasi "aliene" che fanno gola a tante creaturine dei campi perche´dolci e succulente rispetto ai loro progenitori selvatici, tonnellate di pesticidi/fertilizzanti vengono impiegati per massimizzare profitti.

L´unica creatura che trae vantaggio da tutta questa distruzione ed inquinamento, e´ l´uomo-agricoltore.

Anche Gaia (il pianeta, il suolo) ne risente, diventando di anno in anno piú arido e sterile.

Non esiste dieta inventata dall´uomo, che preveda qualsiasi pratica agricola sconosciuta alla logica della Natura che sia cruelty free.

Bisogna che la gente cominci ad aprire gli occhi foderati da foglie di cavolo e a rendersi conto dei limiti della propria natura, invece di riempirsi l´ego con fandonie circa la sostenibilitá e l´eticita´della propria dieta..

I vegetariani/vegani/fruttariani (crudisti e non) sembra che vedano solamente mucche, galline, maiali, agnelli capre, pecore e pesci davanti ai loro occhi, ovvero l´ovvietá della crudeltá dovuta all´allevamento di massa dimenticandosi di voltare lo sguardo verso le piú ampie vedute dei numerosi campi e frutteti dove ogni giorno il macello di creature non destinate ai banchi dei supermercati, viene portato avanti dalla fredda macchina dell´industria agricola che da circa 10000 anni deve far fronte ai (falsi) bisogni di una sempre crescente popolazione che recentemente nella storia, si e´addirittura presa il lusso di inventarsi una maniera tutta artificiale di vivere e cibarsi.









martedì 25 agosto 2015

La noce di cocco, il seme piú grande del mondo


Sia se verde (fresco) o marrone (maturo), la noce di cocco e´un alimento meraviglioso.
Sebbene un po´difficile reperirlo tutto l´anno in Italia, nei paesi tropicali e´largamente usato sia come fonte di cibo,  come fonte di combustibile e come fonte di olio per l´industria cosmetica.

Prima di andare a vivere ai tropici, ho sempre pensato al cocco come lo vendono spesso a Roma, in estate, ossia una noce dura, peluta e marroncina con una polpa bianca e spessa all´interno, anch´essa dura.

Polpa di cocco matura




Ero totalmente all´oscuro della sua versione "verde" e della sua soffice "carne" (polpa) dal colore semi-trasparente con sapore che ricorda vagamente il bianco dell´uovo cotto, di soffice consistenza e dal succo dolce e rinfrescante.

Cocco verde e maturo a confronto

Le sostanze nutritive e le caratteristiche fisiche del cocco, cambiano a seconda dello stadio di maturazione. A grandi linee, possiamo affermare che  il cocco verde ha una polpa piú soffice (quasi gelatinosa) e contiene piú acqua rispetto al cocco maturo, che presenta invece una polpa piú dura con minor quantitá d´acqua e piú saporita.
.
I valori nutritivi per 100 gr cambiano considerevolmente, come possiamo vedere dalla tabella seguente:


Acqua di cocco verde Acqua di cocco maturo Polpa di cocco verde Polpa di cocco maturo
Energia (kcal)
16
22
77
389
Umiditá (gr)
97
92
84
50
Proteine (gr)
ND
0.3
1.4
3,5
Grassi (gr)
ND
0.2
3.6
39
Zuccheri (gr)
4.1
5
10
4
Fibra alimentare (g)
0
0
0.7
7.5
Potassio (mg)
ND
310
257
360
Ferro (mg)
ND
1.1
1
1.1
Vitamina C (mg)
ND
2
6
2



Latte di cocco, acqua di cocco e olio di cocco

La maggior parte delle persone pensa che il latte di cocco sia quel liquido dentro la noce, ma non é cosí. Quel liquido viene chiamato "acqua di cocco" e quando la polpa del cocco maturo (dura) viene pressata o passata al frullatore, si ottiene la cosidetta "crema di cocco".
Il latte di cocco si ottiene unendo l´acqua di cocco insieme alla polpa dura, solitamente in un frullatore e passando poi il tutto attraverso un colino. 
La fibra che rimane puó essere mangiata cruda da sola o come ingrediente nella preparazione di dolci crudi, tostata in forno..

 L´olio di cocco é quella sostanza oleosa che si estrae solitamente dalla polpa dura.
Il mercato di prodotti alimentari  ci presenta una vasta gamma di olii, dai piu´puri e pressati a freddo, a quelli piu´raffinati, addirittura con l´aggiunta di vitamine sintetiche.
L´ideale e´ acquistare l´olio di cocco extravergine, ottenuto dal cocco fresco, come alternativa a quello di soya o di semi vari.

Ho selezionato qui per voi una fonte sicura dove poter acquistare i migliori olii di cocco in vendita in Italia.

Cocco maturo


Cocco verde e maturo a confronto

Basandosi puramente sulle tabella di cui sopra, possiamo notare che il cocco maturo contiene piu´ nutrienti rispetto al verde.
C´e´da precisare peró che e´piú facile mangiare e bere un cocco verde intero che uno maturo.


I benefici dell´acqua di cocco fresco

Questo succo/acqua contiene un altissimo numero di elettroliti e viene spesso usato per combattere la disidratazione al posto delle comuni bevande energetiche.
In alcune aree remote del mondo, l ´acqua di cocco viene ancora usata nelle flebo in pazienti che presentano situazioni d´emergenza.

Altri benefici del cocco e dell´olio di cocco

  • Aiuta a perdere peso e  a mantenerlo stabile
  • Riduce il rischio di malattie cardiovascolari
  • Abbassa il colesterolo
  • Migliora le condizioni di salute in pazienti con diabete, morbo di Crohn, intestino irritabile e altri disordini digestivi
  • Possiede proprietá antibatteriche, antivirali e antifungali
  • Migliora il metabolismo e  le funzioni tiroidee
  • Ringiovanisce la pelle e previene le rughe
Dove trovare il cocco fresco e maturo

Generalmente e´possibile trovare il cocco fresco nei negozi che vendono prodotti  etnici e nei BIO shops. Quello maturo e´gia´piú comune e si trova facilmente nei grandi supermercati, specialmente d´ estate. 












martedì 18 agosto 2015

Viaggi fruttariani: quando necessitá fa virtú

Cari lettori, proprio oggi leggevo tra le mie emails personali, di un mio amico crudista/fruttariano (ma piú fruttariano) in viaggio attraverso parte del Sud America con un budget molto ristretto, alla scoperta dell´Europa Equatoriale.
Il suo scopo é di riuscire a combinare  le leggi favorevoli all´immigrazione con le condizioni climatiche ed alimentari di un paese europeo lontano dall´Europa..



Il suo resoconto mi ha inspirato a scrivere questo post.

Partendo dall´Ecuador - dove la sua esperienza con la frutta non e´ stata delle piú soddisfacenti - e attraversando velocemente il Perú per poi viaggiare sul traghetto per 4 gg fino Manaus, capitale dello stato brasiliano Amazonas (dove per qualche tempo ho vissuto anch´io) e poi la Guyana, il Suriname fino a raggiungere la Guyana Francese, il suo viaggio e´stato costellato da moltissimi momenti di introspezione e curiositá e persone che hanno aiutato lungo il cammino ma e´stato (ed e´ancora per il momento..) un pó difficile dal punto di vista alimentare, dato che non sempre e´possibile (specialmente nel caso dei traghetti che attraversano la foresta amazzonica..) fare delle soste e trovare a portata di mano venditori ambulanti con frutta matura (e di buona qualitá) che ti aspettano dall´altra parte della banchina..

Colgo l´occasione qui per smentire la diceria che specialmente in Brasile,la frutta buona sia dappertutto; solitamente nelle grandi e medie cittá si ha accesso  ad alcune varietá ma appena si va un pó fuori, ecco che giá diventa piú difficile perché i brasiliani preferiscono il churrasco (carne alla brace) e alla frutta acida che cresce dimenticata nei loro cortili (maracujá, graviola..) basta aggiungere dello zucchero raffinato per saziare il loro "dente dolce".

Leggevo cosí del mio amico rigorosamente crudista che trovando ospitalita´ tra le persone locali, ha accettato un buon jackfruit ed ...una zuppa al glutammato!

Cio´mi ha fatto sorridere. Mettendomi nei suoi panni capisco che l´abbia presa "cosí cosí" ma allo stesso tempo sono felice che l´abbia accettata, non solo per non creare contrasti con altri che possono non comprendere le scelte alimentari  del mio amico, ma sopratutto perché una zuppa (con o senza glutammato..) aiuta a non far sí che il corpo consumi le sue riserve vitali specialmente quando di energie ne servono molte, viaggiando..

Sono stati moltissimi i luoghi che ho esplorato da fruttariana. Dall´Europa al Kenya, fermandomi per alcuni anni in Sud America e America centrale per poi arrivare nel Sud est Asiatico, sono sempre riuscita a portare frutta con me oppure a trovarla anche in luoghi a mio avviso, improbabili, sopratutto alle ore piú impensabili..

Mi viene in mente una notte del 15 di Agosto di alcuni anni fa quando ancora in Roma, mi recai con alcuni amici al Lago di Vico per passare una giornata insieme e fare picnic.
Portai con me vari meloni ma non furono sufficienti e cosí, con il loro supporto, ci recammo nel bel mezzo della notte con la macchina in una stradina poco abitata e trovammo un bar aperto con delle banane mature al punto giusto. Il gestore, gentilissimo, ce le diede, senza neanche farci pagare.

L´"angelo della frutta" ed i suoi aiutanti umani, vegliano sempre su di noi!

Senza arrivare sull´orlo della disperazione, ecco alcune possibilitá che ci si  presentano quando vogliamo viaggiare da fruttariani/crudisti organizzati:



Frutta secca

Raccomando di seccare banane, mele, fichi, datteri, mango etc se si vuole viaggiare leggeri ma con lo stomaco pieno, evitando di cadere in preda a pericolosi "morsi di fame" improvvisi.
Alcuni tipi non richiedono di essere reidratati prima del consumo, ma altri invece sí, altrimenti troppo duri ed indigesti, per cui una ciotola con tappo ermetico e dell´acqua, possono essere di fondamentale importanza. Lasciare ammollo fino a che non diventano soffici.

Noci, semi e  leguminose

Qualsiasi tipo purche´a portata di mano si abbia una ciotola e dell´acqua sufficiente per esservi reidratate prima di essere mangiate, specialmente quando le si acquista nei supermercati. Quando fresche, possono essere mangiate anche senza reidratazione. C´e´un´enorme differenza di gusto e consistenza da non sottovalutare tra le noci "vecchie" e quelle fresche..

Noci brasiliane fresche, in guscio.



Frutta fresca

Se si preferisce optare per il fresco, fatelo solamente quando siete piu´che certi che lungo il viaggio, ci siano piú possibilitá di rifornirsi con frutta e vegetali di buona qualitá e maturi al punto giusto.
Spesso, perche´non familiari con la zona, e´facile sbagliare la valutazione reale delle circostanze e si finisce solitamente per acquistare vegetali/frutti di bassa qualitá a prezzi elevati, e che poi finiscono inevitabilmente schiacciati qui e lá a causa del trasporto in autobus, traghetto, aereo etc..


Frutta ideale

E´difficile fare una lista specifica di frutti ideali al trasporto quando maturi.
Dipende sopratutto dalle stagioni e dal luogo in cui ci si trova.
Sicuramente, tutta la frutta con una consistenza "dura", aiuta certamente quando gli spostamenti sono difficili ed improvvisati (in 3+ su di una motocicletta..)


Frutti sconsigliati per esperienza

Meloni ed angurie, sebbene abbiano una consistenza abbastanza dura, non sono sicuramente i miglior frutti da portarsi in viaggio perche´pesanti, ricchi di acqua (il che stimola la minzione e ci forza a ricorrere alla toilette frequentemente, ma a meno che il WC non sia veramente pulito, meglio evitare questo stress..) e non apportano molte calorie, costringendoci a dover mangiare spesso..

Le banane fresche , pur essendo ideali nella praticitá e nelle reperibilitá e nei costi contenuti, quando mature, hanno moltissime probabilitá di finire ammaccate ed essere per questo gettate via, specialmente quando l´ammaccatura risale ad alcune ore e la frutta e´stata conservata in un sacchetto di plastica..


Alcuni esempi di miei viaggi fruttariani.


BUS


  1. Europa: Romania - Portogallo 4 gg  con fichi secchi reidratati e mele fresche di stagione.
  2. Sud America: Brasile: Bahia - Paraná 3 gg  comprando banane fresche ad ogni sosta. Comprato due ananas durante una sosta prolungata in una cittá dove si svolgeva un mercato locale.


TRAGHETTO

Sud America: Brasile: Manaus - Maues 3 gg con tucuma´(frutta grassa silvestre di consistenza dura),  banane fresche.


AEREO

Sud America - Europa: Brasile - Germania 13 hs con platani e noccioline.


Considerazioni finali

Viaggiare a sola frutta/vegetali si puó ed é preferibile per la salute in quanto il "tenersi leggeri ed idratati" aiuta contro la stanchezza e tipici malesseri inerenti ai lunghi spostamenti e jetlag.
Acquistare un essiccatore aiuta considerevolmente, specialmente quando si ha accesso a grandi quantitá di frutta di stagione a basso costo.

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