venerdì 26 marzo 2010

La Violenza è servita

E’ sempre più difficile vivere in questa società quando stai sviluppando giorno dopo giorno un'elevata sensibilità verso tutte le creature intorno a te ed allo stesso tempo constatare quant’è radicata la violenza nei pensieri, nelle azioni e nelle parole dei tuoi consimili.
Ho sempre amato leggere libri. Credevo si potesse imparare tanto. Pensavo fosse un modo per tramandare la conoscenza attraverso il Tempo Umano. Un bel giorno mi sono accorta di quanta crudeltà si nasconde invece tra e dietro le pagine di un libro. Perchè un libro di per sé è già un eccidio di forme di vita vegetale, è già l'emblema di un Errore, è già un cadavere che portiamo nel letto con noi la sera prima di coricarci per la notte, è già un fardello che grava fisicamente sulla schiena di un bambino che gli impedisce di svilupparsi verso l'alto. E' il peso della morte che costringe le creature a piegarsi verso la terra, verso il non-essere, condizione antecedente la creazione dell'uomo.
Ci hanno detto che il sapere ha un peso che non sempre tutti riescono a sop-portare ma nessuno ci aveva detto dovevamo caricarcelo sulle spalle!
La nostra società è satura di violenza e tramanda valori di morte e distruzione di generazione in generazione attraverso mezzi quali ad esempio, l’in-form-a-zione, senza minimamente rendersene conto. Persino le pubblicazioni più innocue, quelle per bambini, supervisionate/approvate da centinaia di psicologi/psicoanalisti/dottori della scienza sono contaminate da crudeltà inaudite. Non c’è da sorprendersi poi se allora un bambino, arrivato alla pubertà, scelga di specializzarsi nell’Arte della Guerra, si dedichi allo Sport della Violenza con tanto entusiasmo, si consacri religiosamente al dio denaro. Ecco cosa leggo nei libri di passaggio del gabinetto di casa mia:
“In una vasca con acqua fredda i nostri molluschi stanno spurgando la sabbia. Alle quattro la luce del giorno è già quasi sparita. Facciamo bollire i molluschi in una pentola larga e li guardiamo aprirsi come fiori che sbocciano. Li stacchiamo dal guscio e, dopo averli tritati, li mettiamo a marinare con spezie e limone. Più tardi, di nuovo a letto, mangiamo la zuppa di frutti di mare che abbiamo cucinato”.


Siamo in guerra gli uni con gli altri, la soglia delle atrocità è arrivata a dei livelli pazzeschi..
E non c’entra niente imbracciare le armi, partire per il fronte.. La prima guerra è quella che si combatte per il cibo, sulle tavole di ogni famiglia.
Esiste una profonda relazione tra “cibo” e “guerra”. E non a caso.
La parola Ebraica milchama, deriva direttamente dalla parola locham, che significa sia “nutrire” sia “dichiarare guerra”. Lechem, “cibo principale”, generalmente tradotto come “pane” a causa dell’errata percezione di questo prodotto come “cibo” che non deve mai mancare su una tavola, deriva dalla stessa radice, lamed, chaf, mem.
Questa chiara connessione ci fa capire che la mancanza del cibo base spinge le persone a farsi la guerra. Il seme della guerra è l’impossibilità da parte di una nazione di provvedere ai bisogni alimentari del suo popolo.
L’Ebraismo insegna che la violenza e la morte hanno origine direttamente dall’ingiustizia. La spada è giunta in questo mondo perché la giustizia è lenta, perché è stata pervertita, per colpa di tutti quelli che prendono decisioni errate.
La spada, in questo contesto, è la falce, sono quei macchinari mostruosi che tagliano via i cereali senza alcun ritegno per darli da mangiare a uomini ed animali che non ne hanno alcun bisogno fisiologico. La spada dunque, è nata per tagliare il cereale che doveva rimanere integro e sfamare gli uccelli. L’uomo è la causa di tutto ciò: colui che prende decisioni errate, colui che mangia prodotti non destinati alla sua specie rovinando sé stesso, il pianeta e tutte le altre creature che coabitano questo luogo insieme a lui.

Se l’uomo avesse cercato il suo kosher lechem, ossia il suo cibo appropriato (frutta), l’avrebbe trovato senza alcuna guerra e soprattutto, senza che la spada entrasse a far parte del mondo. Infatti, la sua lama non avrebbe dovuto recidere alcun albero, alcuna pianta..
La guerra durerà fin quando l’uomo non capirà che se continuerà a desiderare prodotti non adatti alla sua specie, ci saranno solamente sofferenze ed atrocità ad aspettarlo dietro l’angolo.

Viviamo in un mondo dove interi ettari di foreste vengono rasi al suolo per lasciare posto a coltivazioni di soya ed altri cereali, di cui, una parte è destinata ad alimentare animali erbivori che un giorno verranno trasformati in bistecche/salsicce/affettati ed un’altra, alla sempre crescente (deviata) richiesta umana di prodotti a base di cereali/granaglie.
Vediamo chiaramente che in questo sistema, gira tutto sempre intorno ai bisogni umani. A ciò che l’uomo crede sia un suo effettivo bisogno.
L’uomo crede di aver bisogno di nutrirsi di carne ed altri prodotti animali: per questo alimenta delle creature che gli forniscono la materia prima.
L’uomo crede di aver bisogno di nutrirsi di cereali/granaglie: per questo deforesta preziosi ettari di foreste tropicali.
L'uomo crede che gli animali da compagnia che tiene con se abbiano bisogno di una dieta etica, dunque priva di carni e derivati, per questo sono nate crocchette vegan dal nome che è tutto un programma "Human Choice". La scelta, povere creature carnivorelle, non l'hanno mai avuta. I loro "amici" umani, convinti di fare una scelta etica a favore del pianeta, hanno contribuito in questo modo ad aumentare indirettamente il problema della deforestazione e stanno attentando direttamente alla salute di questi animali alimentandoli con prodotti inappropriati, residui dell'industria umana. Non si rendono neanche conto che stanno pagando a peso d'oro gli scarti dei cereali non più destinati ad un consumo umano che altrimenti andrebbero bruciati nell'aria..

Per andare dietro alle sue false credenze l’uomo sta mettendo in serio pericolo la vita di TUTTE le creature del pianeta, nonchè del pianeta stesso. Ed il guaio è che non se ne rende neanche conto. I vegani sono dei nazisti moralisti. Vorrebbero che tutti mangiassero pasta/soya/cereali/legumi come loro, che gli onnivori adottassero il loro stesso sistema di credenze, ossia che l'essere umano ha bisogno di elevate quantità di proteine e per questo deve mettersi all'anima quintali di cadaveri vegetali per tutto il resto della sua vita.

L’onnivoro ed il vegetariano sono complici del deforestamento, dell’impoverimento del suolo, dell’inquinamento e dello spreco di energie causato dai macchinari per rendere commestibili prodotti non destinati ad un consumo umano (cereali/granaglie varie per sé e per gli animali d’affezione che spesso tiene con sé, prodotti e derivati degli animali), delle sofferenze atroci perpetrati agli animali dirette ed indirette (comprese le violenze alimentari perpetrate sui propri animali d’affezione), delle sofferenze del regno vegetale, della malnutrizione nel mondo.
Il vegan è complice del deforestamento, dell’impoverimento del suolo, dell’inquinamento e dello spreco di energie causato dai macchinari per rendere commestibile prodotti non destinati ad un consumo umano tanto meno animale (cereali/granaglie varie per sé e per gli animali d’affezione che spesso tengono con sè), delle sofferenze del regno vegetale , delle violenze alimentari perpetrate sui propri animali d’affezione.

E’ necessario tenere a mente che cani e gatti sono carnivori per cui è violenza somministrare qualsiasi tipo di cereale a queste specie, senza contare poi che stiamo abbattendo migliaia di alberi per un pugno di riso che non giova a nessuno, né dal punto di vista della salute dell’animale, né dal punto di vista dell’ambiente.

Secondo buona parte dei vegan la soya/cereali andrebbero impiegati per alimentare le persone dei cosiddetti “paesi più poveri” piuttosto che venir impiegata nell’alimentazione animale destinata al macello ma così facendo si commetterebbe un altro ingiurioso crimine; un crimine verso l’umanità.
La soya ed i cereali non sono cibo adatto alla specie umana. Non apportano alcun nutriente utile all’uomo, per cui è solamente un’illusione tentar di nutrire le persone con questi prodotti! In un certo senso, è una vera e propria dittatura del cibo. Secondo i vegan, dovrebbero mangiare tutti come loro. Certo, si potrà obiettare, in fondo lo fanno affinché cessino le violenze sugli animali, ma chi si occupa di quelle degli uomini? E’ assurdo pensare di salvare gli animali uccidendo gli uomini attraverso i cereali. Piuttosto, cessiamo tutti quanti di mangiare questi cereali/granaglie per una causa che le riguarda tutte: il benessere del Pianeta e di tutte le sue creature.
Questi cereali/farinacei fanno solamente ingrassare e nient’altro. Difatti non a caso vengono somministrati agli erbivori (un altro crimine che viene taciuto), affinché ingrassino e creino più carne da destinare poi come cibo ad un uomo che a sua volta, sta ingerendo un cadavere nocivo alla sua salute.

I paesi poveri sono i più ricchi in realtà. Sono “poveri” perché non hanno industrie, perché l’agricoltura è ancora in mano ai contadini locali e non alle multinazionali della spazzatura ; quei paesi sono “poveri” perché non hanno McDonalds, perché gli abitanti non hanno quattro macchine in famiglia, perché non hanno i vestiti firmati, perché non hanno un collegamento Internet.
Ecco la nostra definizione di “povero”. Quei posti sono ancora incontaminati e si potrebbero trasformare in enormi frutteti capaci di soddisfare la richiesta alimentare di tutta la popolazione. Invece, il mondo occidente, sta spingendo le economie di paesi come India, Cina, ad intensificare le coltivazioni di cereali, distruggendo foreste per mantenere l’economia ed il tenore di vita tipicamente Occidentale. In verità, sono i poveri che stanno sfamando i ricchi. Ed è sempre stato così. Le cose non cambieranno se ci saranno poveri e ricchi. Ma è giusto, democratico che 100 persone debbano lavorare in condizioni miserabili per mantenere i bisogni (inutili) di una persona sola?
Io non voglio andare a lavorare per pagare le aberrazioni alimentari di un altro!
Non è giusto che un animale muoia per soddisfare le aberrazioni alimentari di un uomo intossicato!
Perchè un vegetale dovrebbe sacrificare la sua vita per finire nel piatto di un animale che in condizioni naturali non si ciberebbe di lui?

Arriviamo al crudista-vegan. Questa tipologia d'uomo comincia già a far sentire la differenza nella società. Difatti egli rappresenta il modello transitorio tendente al fruttarismo 100%. Con le sue scelte alimentari che si orientano sempre verso un prodotto integrale, fresco, evita conserve, dispersioni di materiali quali vetro, latta, cartone e taglia definitivamente i costi dell’inquinamento ambientale dovuti alla cottura, alla lavorazione e al mantenimento dei cibi. Pensate a tutti quei prodotti congelati nei supermercati.
Quelle sono letteralmente delle bare-frigorifere dove dentro vi giace cibo morto avvolto in plastiche inquinanti. Che senso ha vendere un prodotto morto, privato dei suoi valori nutritivi, non adatto ad un consumo umano, imbellettato da un involucro nocivo pure all’ambiente?
Ditemi, che senso di esistere ha un prodotto morto che causa morte a tutto ciò che gli sta intorno?
La morte chiama morte.
A chi giova tutto ciò?

Il fruttariano è al vertice di questa piramide terrena dell’alimentazione umana. Nutrendosi esclusivamente di frutta egli non esercita alcun tipo di crudeltà verso nessuna forma vivente sul pianeta. Non inquina perché mangia tutto crudo, senza involucri di plastica/cellophane. Fa del bene a se stesso e a tutto il pianeta, nutrendosi di vita ed allontanando da lui gli effetti nefasti della morte.

Ecco, io leggo nei libri di passaggio del gabinetto di casa mia frasi di questo tipo: “In una vasca con acqua fredda i nostri molluschi stanno spurgando la sabbia. Alle quattro la luce del giorno è già quasi sparita. Facciamo bollire i molluschi in una pentola larga e li guardiamo aprirsi come fiori che sbocciano. Li stacchiamo dal guscio e, dopo averli tritati, li mettiamo a marinare con spezie e limone. Più tardi, di nuovo a letto, mangiamo la zuppa di frutti di mare che abbiamo cucinato”.

I personaggi di questo libro dovrebbero vergognarsi di fare cose del genere. L’autore dovrebbe auto-censurarsi. Non si dovrebbero pubblicare libri contenenti frasi come quelle. Per la nostra società è normale mangiare prodotti cotti, darli in pasto a persone malate/deboli, pubblicare libri di ricette che prevedano qualunque tipo di cottura/uso di prodotti animali/vegetali ed affini.
Questo materiale dovrebbe esser considerato fuorilegge.

Sono caduti così tutti i miei miti letterari. Uno ad uno. La maggior parte di loro mangiava prodotti cotti, si cibava di cadaveri animali/vegetali…ed avevano la faccia tosta di parlare della compassione verso il prossimo. Erano bocche quelle, che si riempivano di aria mentre ammonivano il comportamento discutibile dell’altro e che poi non si facevano trovare impreparate di fronte ad un piatto di spaghetti/verdure/carne.
Erano libri di maestri spirituali che al massimo predicavano il vegetarismo ma nulla dicevano a proposito dei prodotti cotti, della schiavitù dei legumi e dei cereali in cui l’uomo ha finito per soggiogare se stesso e le creature che si tiene accanto.

La gente mangia con la bocca aperta ed il cuore chiuso.
La società è accecata, comatosa. I nostri occhi sono ipnotizzati, le nostre papille gustative contaminate a tal punto che si fa fatica a riconoscere la genuinità di un frutto rispetto ad un piatto di spaghetti!

In questa nostra follia abbiamo trascinato pure gli animali che abbiamo addomesticato per asservircene, quali ad esempio i cani.
A queste povere bestie rifiliamo tutto il peso delle nostre scelte, il peso delle nostre credenze.
E loro, in silenzio, sono costretti a mandar giù quel boccone velenoso che giorno dopo giorno gli affatica l’intero organismo fino poi a vederceli morire, così, senza capire neanche il perché.
Allergie, intolleranze, gastriti, diarrea, vomito: effetti collaterali da prodotti cotti, carni e sottoprodotti animali/vegetali di ultima scelta, granaglie provenienti dallo scarto dell’industria umana.
E’ tutto un gran riciclo di sostanze inutili che girano e rigirano sotto varie forme in tutto il pianeta: dai gas dell’inquinamento fin sopra le nostre tavole.
E’ una palla di schifezze che ci si scambia, avanti ed indietro come in una partita da tennis giocata da professionisti, lasciandosi alle spalle una lunga scia di impurità che stanno insudiciando, che stanno soffocando sempre di più il corpo del nostro Pianeta. Che è anche il corpo di ognuno di noi.
Stiamo esaurendo pian piano le riserve di questo pianeta alimentandoci soprattutto in una maniera errata e poi creiamo storie fantastiche di alieni che dovrebbero venire a visitarci per fare altrettanto e tremiamo al solo pensiero.
Ma perché, mi chiedo, un essere tecnologicamente “superiore” dovrebbe venire su questo nostro pianeta quando non c’è rimasto più nulla da rubare? Che si accontentino delle briciole? Perché dovrebbero venire qua a ripulire lo schifo che abbiamo lasciato? Solamente degli arroganti, presuntuosi, in una parola UOMINI, possono davvero pensare ciò! Solamente dei perdigiorno intossicati al 100% possono pensare ad una possibilità del genere mentre continuano ad ingozzarsi di cereali, carne e non capiscono la vera causa di tutte le sofferenze umane e non umane: la corretta alimentazione.
La gente dorme a tal punto che per vedere le cose deve crearsele necessariamente “al di fuori” di sé.
Ecco che allora tu diventi me ed io divento quello. Spesse volte però, neanche questo è sufficiente.

Gli uomini indossano i paraocchi, come quelli che attaccano ai cavalli delle carrozzelle del centro di Roma, per evitare di guardare la realtà dei fatti e mettersi davvero paura.
Qui bisogna aver paura dell’uomo, non dell’alieno che viene da fuori! Ma la buona notizia c’è: non solo abbiamo reso questo pianeta inospitale per noi stessi, ma pure per quelli che volevano occuparlo dall’esterno tanto da aver eliminato, in questo modo, qualsiasi eventualità di insediamento. Perciò, ora possiamo stare più che tranquilli.

La pubblicità inganna. Ecco cosa recita il sito di una famosa marca di prodotti per animali:
Almo Nature è per i cani ciò che gli spaghetti sono per gli uomini: un piatto buono per tutte le età, basta variare dosi e condimento!

Questa frase è esattamente fatta della stessa pasta di quella che pronunciò il serpente nel Gan Eden.
Il serpente difatti non mentì spudoratamente ad Adam e Chava, bensì coprì l’inganno servendosi di un sottile velo di verità.
La citazione di cui sopra si fa forza sull’assunto che gli spaghetti siano un prodotto centrale nella dieta di un uomo, uno di quelli di cui se ne sente sicuramente la mancanza. Si fa forza sul fatto che siamo tutti cresciuti, da generazione in generazione, con un piatto fumante di spaghetti al pomodoro, che col tempo sia divenuta una di famiglia, protagonista dei pranzi e delle cene più significative della nostra vita, che sia il prodotto di punta dell’economia italiana e per questi e tanti altri motivi, non possa esser percepita assolutamente come un nemico. La pasta gode insomma di un’ottima reputazione sotto molti punti di vista. Dottori e nutrizionisti, sempre più collusi con il potere la raccomandano a tutto spiano nei giornali, ai programmi televisivi guardati da centinaia di persone, soprattutto casalinghe a cui si deve l’organizzazione della cucina..
Tutto ciò è effettivamente “vero”. Infatti la frase non usa aggettivi chiari come “salutare”, “che fa bene”ma il neutrale “buono”.
Inoltre, addirittura, pone una condizione vincolante al risultato finale: basta variare dosi a seconda dell’età ed usare condimenti vari.
La frase sta dicendo che la pasta di per sé non sa di niente e dunque non può essere buona se sopra non ci metti un condimento qualsiasi. E questo vale per tutte le persone di tutte le età!
Alla pubblicità/serpente non interessa l’origine del condimento. Sopra possiamo infatti pure metterci un copertone affumicato, tanto basta che la pasta risulti “buona” che va tutto bene…
Qual è il succo del loro discorso?
Traduciamo: Almo Nature è per i cani ciò che gli spaghetti sono per gli uomini: un prodotto inutile/non adatto alla specie, che se venisse proposto da solo, senza l’impiego di additivi, coloranti, aromi ecc non verrebbe consumato da nessuno.
Questo è il reale messaggio che l’azienda sta mandando al potenziale consumatore: vi sto dando la verità che volete sentirvi dire!
In questo modo non fanno neanche la parte dei cattivi bugiardi!
Ed intanto milioni di vite animali e vegetali cadono vittime della nostra cecità.