sabato 20 marzo 2010

Come conciliare vita sociale con uno stile di vita crudista/fruttariano?

Domanda: ho iniziato a leggere il tuo blog! anche io sono crudista-fruttariano, più fruttariano. Una cosa che mi riesce difficile è riuscire a fare come mi pare sempre! perchè spesso tra cene e pranzi mi riesce difficile mangiare solo frutta e prendere la sola insalata, perchè ai ristoranti comuni solo quella trovi non è un ascelta piacevole per ovvie ragioni e quindi a volte mi capita di dover prendere un piatto di patate o verdure cotte, con tutto quello che poi ne segue in negativo per il mio fisico. Mi chiedevo, tu come ti comporti in queste occasioni? socialmente come la vivi?


Risposta: Ciao A., grazie per aver formulato questa domanda-chiave che mette in crisi tanti crudisti-fruttariani dei nostri giorni. Devo dire che io sono riuscita sempre a gestirmela bene quando mi trovavo fuori a cena. Preferivo e tutt'ora preferisco andare in certi ristoranti che sono un pochino più specializzati sulla scelta delle insalate e che quindi ti danno la possibilità di personalizzare il tuo piatto con pochi euro in più. Esigo che mi venga servita scondita e che tutto sia crudo e fresco. E' bene specificare sempre al momento dell'ordinazione questi dettagli perchè altrimenti, può capitare che ti portino un'insalata condita con olio/aceto/sale in quantità che potresti non gradire ma sopratutto perchè non si ha possibilità nell'immediato di verificare la qualità di questi condimenti. Un esempio: non si può determinare se l'olio è stato spremuto a freddo. A volte mi sono trovata in questi ristoranti e volevo mettere l'olio ma sull'etichetta del prodotto non c'era specificato proprio nulla così chiesi al cameriere ma questo non sapeva cosa rispondere e quando gli dissi di andare a chiedere in cucina, mi disse che non aveva tempo... Questo episodio mi è successo tra l'altro, recentemente, per cui il mio consiglio è di tenere in conto che l'olio con molta probabilità non è stato spremuto a freddo e dunque tecnicamente non è crudo... Un altro ingrediente da tenere sotto controllo sono le olive. Anche in questo caso non è possibile ottenere informazioni preziose sulla qualità del prodotto e se decidiamo di includerle nel nostro piatto, dobbiamo scendere a compromessi con noi stessi. Dobbiamo tenere a mente che molto probabilmente saranno state pastorizzate/sterilizzate, dobbiamo tenere a mente che probabilmente le olive, se nere, contengono uno stabilizzante del colore E579, gluconato ferroso che di per sè, è innocuo però potrebbe causare problemi di interazione con altre sostanze, per esempio se si stanno assumendo farmaci.

Quando organizzo io un pranzo/serata fuori con gli amici spesso e volentieri prendo in mani le redini della situazione tenendo però sempre in considerazione i bisogni dei miei commensali ma anche in questo senso questa catena di ristoranti specializzati in insalate mi facilita molto le cose perchè offre una vasta gamma di prodotti. Tendenzialmente comunque le mie frequentazioni si limitano ad un ambiente vegan-crudo-fruttariano per cui è chiaro che non c'è pericolo finisca in una steak-house... Quando invece sono gli amici che hanno disposto tutto, gli chiedo di darmi informazioni sul ristorante in questione ma in linea di massima sono abbastanza tranquilla perchè male che vada, sono sicura che in qualsiasi cucina degna di tale nome, non possono certamente mancare alimenti quali lattuga romana, cipolla, carota (per quando ero crudista) pomodori, peperoni, zucchine. Le persone a me più vicine conoscono le mie abitudini e dunque tengono a mente alcune mie necessità.

Non ho mai fatto eccezioni per quanto riguarda i prodotti cotti perchè il mio corpo non è più stato invogliato a mangiarne, neanche in rare occasioni. Al ristorante era un piacere prendere un'insalata, sebbene ovviamente non aveva lo stesso gusto di casa, di quando la preparo io..
E' inutile dire che preferisco mille volte di più organizzare una cena a casa mia o a casa di qualche amico per poter scegliere i cibi e la qualità degli ingredienti che deciderò di mangiare quella sera ma non mi sono mai fatta troppi problemi, neanche quando per motivi di studio, ero spesso fuori casa a pranzo e a cena. Infatti ci fu un periodo intenso in cui giravo per mezza Roma con il mio fedele portapranzo e le mele in un sacchetto, che fungevano da bottiglietta dell'acqua. Solitamente mi sedevo su di una panchina, al tavolino di un bar (prendevo con la scusa un caffè), oppure seduta sull'erba di un parco pubblico a mangiare e poi via...di nuovo al lavoro!
Per quanto riguarda la categoria di bar/pub/caffetterie devo dire che la situazione è un pò più critica.. La maggior parte di questi locali infatti non offrono succhi di frutta freschi ossia ottenuti spremendo/frullando/centrifugando frutta all'istante ma usano appunto succhi di frutta confezionati che hanno subito vari trattamenti e sofisticazioni, tra cui, onnipresenti, la pastorizzazione e lo zucchero. Quindi, in questi casi, non prendo nulla oppure, se mi trovo in zona, mi reco in luoghi che conosco dove so che posso trovare un frullato di vera frutta al 100% per un prezzo ragionevole.

Quando vai in un pub/bar e chiedi un frullato ricordati di specificare che non vuoi venga aggiunto del latte e dello zucchero ed informati sempre sull'origine degli ingredienti.
Tempo fa, mentre ero ancora in transizione tra crudo e cotto, nel pieno della fase pescetariana, intorno quindi ad una percentuale di 60% crudo e 40% cotto (indicativamente), mi capitò di acquistare un panino con tonno e pomodori alla stazione del treno e durante il viaggio ne mangiai. Arrivata a destinazione, passai un'intera nottata al bagno accompagnata da forti dolori di pancia. Non ho mai pensato (e non lo penso neanche oggi) che questa dissenteria scaturì dal prodotto cotto, specialmente dal cereale cotto - sono infatti molto più incline a pensare che dipendesse certamente dalla qualità scadente degli ingredienti usati, come olii di cattiva qualità, tonno di seconda scelta.. Dopo questa esperienza decisi di non acquistare più niente di questo genere, anche se mi fossi trovata fuori casa ed impossibilitata a comprare altro (vedi frutta).
Come tu stesso hai detto, purtroppo quando si mangia fuori si corre il rischio di mangiare cose non proprio genuine che ci fanno star male e noi crudisti/fruttariani che facciamo molta attenzione a ciò che mangiamo, sentiamo due volte tanto lo scombussolamento che questo ci arreca. In conclusione caro A., spero di averti offerto degli spunti salva-salute da applicare nella tua città per passare una splendida serata in compagnia dei tuoi amici più cari senza per questo rimpiangere di averlo fatto il mattino dopo!

Un bacione e tienimi aggiornata