mercoledì 5 maggio 2010

Fast Food? No grazie...

In uno scorso intervento abbiamo visto la situazione alimentare americana e ci eravamo lasciati chiedendoci come stessero le cose in Italia. Beh, sicuramente qui le cose non vanno meglio, dato che anche il nostro Paese finanzia maggiormente i prodotti animali rispetto a frutta e verdura.
Non ci vuole tanto a capire che stiamo andando di pari passo con l'America, solamente in scala minore.
Un esempio su tutti è stato il prodotto denominato MacItaly del ben noto fast food, patrocinato dal Ministero delle Politiche Agricole. Ci sono articoli in rete di persone che si chiedono come sia stato possibile per questo ministero, patrocinare un prodotto "così avulso alla tradizione italiana".
Mi domando davvero se questa sia una battuta sarcastica oppure un serio dilemma per l'autore stesso..
La pubblicità alla tele e per le strade non fa che proporci alla vista prodotti cotti, lavorati, carne, latte, derivati e ne parla come fossero motivo di vanto rispetto ai prodotti esteri. E' raro imbattersi in campagne pubblicitarie che reclamizzino frutta e verdura fresca, nel loro stato naturale. Per puro caso ho visto la pubblicità della mela melinda alla tele e un altro delle mele margutta per la strada e mi sono sinceramente chiesta in che razza di mondo vivessi...
Purtroppo le false credenze, i miti, i sensi intossicati giovano alle multinazionali che vendono prodotti cotti animali; sono pari ad un sistema religioso e scientifico basato sul dogma che l'uomo per vivere necessiti di elevate dosi di proteine.
Ora, ci stiamo muovendo lentamente (ma inesorabilmente) verso uno switch cerealicolo dove finiremo per aumentare la quantità di finanziamenti in questo settore vegetale senza però risolvere più di tanto in termini di inquinamento, sostenibilità, salute... Forse, e sono molto perplessa riguardo pure questo fattore, si arriverà a non segregare più animali in lager allucinanti ma paradossalmente è proprio un risultato misero se si pensa che, alla fine dei conti, è più ciò che si continua a distruggere che ciò che si finisce per "salvare"..
Per sottrarre certe specie di animali destinate al consumo alimentare umano e quindi promuovere uno stile di vita vegan-cotto a base di cereali e legumi, abbiamo contribuito ad inquinare il pianeta, ad ammalare i nostri corpi, a schiavizzare i paesi del Terzo Mondo, a rubare cibo naturalmente destinato ad uccelli granivori e a sterminare milioni di insetti legittimi fruitori di cereali solamente per quale motivo? Per mettere tra i denti un panino con hamburger vegetale e complimentarci con noi stessi pensando di aver salvato "una" mucca?

Astenersi dal mangiar carne e derivati è un palliativo se si pensa che la soluzione per evitare anche altre catastrofi esiste già ed è appannaggio di tutti, ma sopratutto, giova a tutti: il Fruttarismo.
Il veganismo cotto non libera l'uomo dalla schiavitù; non rende liberi gli uomini dalla schiavitù dei soldi, delle malattie, per assurdo anzi, perpetra lo sfruttamento e promuove la malnutrizione dei Paesi del Terzo Mondo. Il problema qui non è a CHI destinare la soya (se agli animali destinati al macello o alle persone povere in tutto il mondo) è COLTIVARLA in primis!

Un'alimentazione basata su cereali e legumi impoverisce il mondo e la salute umana.

Ecco perchè la dieta vegan-cotta non è sostenibile esattamente come quella carnea!
Sono due facce della stessa medaglia, che si sorreggono l'una e l'altra, come appunto, due stampelle che contribuiscono a rendere e mantenere l'uomo handicappato!

La soluzione davvero sostenibile per tutta la Creazione è una dieta fruttariana ma sarei fiduciosa anche verso un modello igienista laddove il 75% dell'alimentazione gira intorno alla frutta fresca.


In questo grafico vediamo a sx i sussidi all'attuale mercato che favorisce nettamente i prodotti di origine animale (meat, dairy), mentre a dx, le raccomandazioni alimentari che si poggiano su una ben salda base cerealicola (grains). Questo è esattamente il "sogno" che diverrà presto realtà perchè è in questa direzione che il mercato si sta muovendo, grazie anche alla promozione di uno stile di vita vegan-cotto di stampo tipicamente fast-food simile.
Tutte le più grandi multinazionali del cibo si convertiranno in vegan-friendly ma sempre multinazionali rimarranno, sempre obesità e malattie causeranno, sempre più inquinamento e spreco di risorse genereranno, sempre più povertà e divisione sociale creeranno. Non è un caso se i cosidetti Paesi del Terzo Mondo sono i maggiori produttori di cereali e l'Occidente sta letteralmente gravando sullo sfruttamento di queste aree del mondo per mantenere il suo tenore di vita e vizi malsani.

Dovremmo imparare molto di più dalle sofferenze che abbiamo inflitto e che stiamo continuando ad infliggere ad alcune specie di animali affinchè queste non gravino MAI più su nessun'altra creatura. Il messaggio che dovremmo cogliere da tutti questi orrori è che la schiavitù di qualunque essere vivente non è accettabile nè tantomeno auspicabile.

Liberiamo gli animali dalla schiavitù dell'uomo, liberiamo l'uomo dalla schiavitù!

Il nemico numero Uno di uomini, animali, dell'ambiente in toto, è la schiavitù della coscienza antropocentrica onnivora, l'Egoismo.

Il mondo vegetale assorbe energia e poi la dona incondizionatamente a tutti sottoforma di cibo solido (frutti) ed ossigeno, il mondo animale è in uno stato di conflitto-equilibrato (vedi difesa delle piante contro gli erbivori), l'uomo è completamente contro sè stesso e quindi con tutto il Creato. Egli è l'unica creatura in grado di invertire questo processo di crescente conflittualità nella Coscienza Umana che si è andata pervertendo con il passar del tempo solamente con una ri-volta alimentare. La creatura Uomo visse secondo Natura per molti milioni di anni, poi avvenne una "rottura" nella sua coscienza che lo fece disconnettere da questo stato idiallico in cui viveva in armonia con tutti gli esseri (Gan Eden, paradiso terrestre) quando prese dell'"Albero della Conoscenza del Bene e del Male" parafrasando con il linguaggio biblico. Quando ciò avvenne, ecco che le glaciazioni cominciarono ad imperversare sulla Terra; ecco i "venti del nord", i venti del "male" che arrivarono e distrussero tutto. L'uomo "uscì" dal giardino trovandosi in un mondo praticamente irriconoscibile, in grado di offrire solamente cibi non adatti alla sua specie che contribuirono a far avanzare la morte dapprima nel mondo esterno (attraverso l'uccisione di animali e vegetali per cibo) poi nel suo mondo interno (corpo fisico, emotivo, mentale, animico).

Al momento presente, siamo tutti uomini morti che camminano, tenuti "in vita" solamente da un motore immobile di cui ignoriamo e volutamente neghiamo l'esistenza solamente perchè così facendo, possiamo ancora continuare ad illuderci di esser "padroni" di qualche cosa, della "nostra" stessa vita mentre invece nulla ci appartiene perchè potremmo avere tutto, senza neanche possederlo..
Non è "vivo" chi si alza, cammina, mangia, ride, scherza, balla, pensa, scrive, parla; paradossalmente è più vivo ciò che è fisso, stanziale, tipo gli alberi e le piante; gli esseri umani sono come degli spettri che scalpitano e che infestano letteralmente questo mondo con le loro frequenze basse pretendendo di conoscere tutto ciò che vedono mentre in realtà brancolano nel buio più assoluto.

Siamo schiavi della nostra stessa coscienza limitata.

Vivere è quando si comincia a prendere coscienza di sè stessi e del mondo al di fuori di noi; vita è quando lentamente si ritorna all'Uno, Vita è quando si torna alla Natura, quando torniamo a nutrire i nostri corpi di frutta.