giovedì 13 maggio 2010

Dalla Frutta ai prodotti cotti: il lento declino dell'Uomo

"Alla natura si comanda solo ubbidendole."
Francis Bacon

La Dieta Naturale dell'Uomo
Estratto da "Health and Survival in the 21st Century" di Ross Horne
Adattato e Tradotto in Italiano da FruiTanya

Verso la fine della seconda Guerra Mondiale, quando gli Americani invasero le Filippine e le ricatturarono dai Giapponesi, un soldato giapponese corse nella giungla e lì vi si nascose, credendo fermamente che prima o poi i venti di battaglia sarebbero soffiati a favore del Giappone. Decise di rimanere nella giungla in attesa che le cose si sistemassero. Attese venticinque anni, evitando nel frattempo qualsiasi contatto umano, e poi un giorno uscì dalla giungla e si arrese.
Tornato in Giappone e sottoposto a controllo medico, il soldato stupì tutti - appariva di gran lunga più giovane rispetto ai suoi coetanei maschi. I suoi denti erano perfetti e pure la sua vista. Non mostrava nessun segno di malattie degenerative considerate normali dalla società. Eppure la sua vita non fu certamente facile. L'unica spiegazione possibile alla sua preservazione fisica fu che la sua dieta in tutti quegli anni fosse stata a base di frutta, bacche e alcune piante mangiate crude, una dieta simile a quella degli altri primati e dei primi uomini prima della scoperta del fuoco. La vita in tutte le sue forme è più prolifica nelle regioni tropicali sia di terra che di mare, e questo perchè in condizioni di caldo umide gli enzimi lavorano più efficentemente. Si pensa che la vita abbia avuto luogo proprio in una clima come questo, e generalmente viene accettato che i primati evolvettero dalle forme di vita inferiori ai tropici, seguiti poi dall'evoluzione delle scimmie antropomorfe e poi dai primi uomini.
Nel regno vegetale, gli alberi da frutto arrivarono per ultimi sulla scena evolutiva ed è molto probabile che i primati e gli alberi da frutto evolvettero insieme, che risponde dello sviluppo nei primati della visione stereoscopica a colori, mani prensili, struttura e denti specializzati, appetito per un cibo dolce, tratto digestivo medio-lungo, e così via. Nella loro relazione simbiotica, gli alberi da frutto davano cibo ai primati che a loro volonta, inconsapevolmente, spargevano i semi della frutta dovunque essi defecassero, assicurando in questo modo la sopravvivenza degli alberi. Lo studio dell'anatomia comparata e le diverse diete alimentari degli animali nel loro ambiente naturale indica che la dieta naturale dei primi uomini consisteva maggiormente di frutta dolce, e che sebbene siano passati milioni d anni, l'anatomia e l'apparato digerente dell'uomo non è cambiato ed è dunque ancora ottimizzato per mangiare la frutta, cibo appropriato. Che questa opinione non sia solamente una vana affermazione può essere velocemente provato da qualsiasi persona malata che riesca ad interrompere la dipendenza verso i cibi stimolanti di questa nostra società e seguire una dieta a base di frutta di qualità solamente per qualche giorno. Certamente il sistema digestivo umano è abbastanza capace di gestire i cibi di origine animale, inclusi i grassi animali, ma può farlo senza stress solamente in piccolissime quantità, anche quando questi cibi sono mangiati crudi come Natura ha predisposto.
Dunque si può supporre che la dieta ideale dell'uomo è quella composta maggiormente da frutta dolce con l'aggiunta di qualche bacca, noci verdi, radici ed occasionalmente piccole quantità di cibi di origine animale, tutti ingeriti crudi. Questa era la dieta applicata dagli animali più simili a noi, l'orango e lo chimpanzee, che entrambi hanno un'anatomia ed un sistema digerente quasi uguale a quello dell'uomo. Nessuno di questi animali in natura ha le carie o qualsiasi altro disturbo comune agli uomini, ma li sviluppano presto quando sono messi in cattività e vengono alimentati con cibo cotto e raffinato.
Se questa supposizione è corretta, e se dunque gli uomini possono godere di migliore salute per un tempo più lungo applicando questa dieta naturale, perchè mai hanno smesso di farlo?
Non c'è nessuna razza di umani al mondo che oggi, come regola generale, mangia cibo naturale crudo; la maggior parte della popolazione mondiale basa la sua dieta sui cereali cotti di un tipo piuttosto che un altro, e la restante fonda la propria dieta su prodotti animali cotti con l'aggiunta di cereali, latticini e verdure, tutto cotto. La frutta viene vista come un accessorio nelle varie diete invece che essere considerata un cibo di sostentamento primario. Come mai è accaduto tutto ciò?
I primi uomini vivevano in piccoli gruppi e, prima dell'uso del fuoco, mangiavano i loro cibi crudi come facevano tutte le altre creature sulla Terra fin dall'origine della vita, dell'olfatto e del senso gusto che indicavano il cibo più adatto ai propri sistemi biologici. I numeri della popolazione erano ristretti a causa delle quantità di cibo disponibile che cresceva naturalmente tutt'intorno ma successivamente, con la scoperta del fuoco si vide che molti altri cibi consumati da altri animali disgustosi al palato umano, potevano divenir appetibili con la cottura, e più gustosi con l'aggiunta di aromi artificiali quali erbe aromatiche e sale. Con l'uso di queste nuove fonti di cibo, potevano esser supportate molte più persone, non solo in aree già occupate, ma anche in territori dove il cibo adatto alla specie umana non era disponibile. In seguito il surplus della popolazione forzò le persone a muoversi in territori meno ospitali al di fuori dei tropici, e la necessità li spinse ad affidarsi ad una dieta diversa, sul fuoco e su vestiti primitivi per farsi calore. Le malattie, quando colpivano, si credevano essere opera del lavoro di spiriti malvagi, ed allora furono inventate le figure guaritrici di sciamano-medici.
Sfide sempre più grandi in ambienti sempre meno accoglienti portarono allo sviluppo del cervello, e fu dunque nelle zone a clima temperato del mondo che ebbe inizio la tecnologia, portando l'avvento dell'agricoltura e lo sviluppo di campi di cereali a partire da piante selvatiche. La competizione continua per i territori rese la guerra inevitabile e questo portò di nuovo ad un maggiore sviluppo tecnologico e così via. Da tutti questi cambiamenti emerse un nuovo tipo di uomo - quello divenuto "civilizzato" che aveva lasciato il suo ambiente naturale per sempre. Dopo la scoperta del fuoco, lo sviluppo delle coltivazioni di cereali fu il fattore maggiore che portò al boom della popolazione umana di oggi. I cereali si potevano produrre facilmente e, potendosi conservare senza problemi, fornivano cibo in tutte le stagioni. Sempre più ettari di foreste venivano distrutte per crescere queste colture per farne pure pascoli per allevare il bestiame, e a seconda delle proprie circostanze alcuni popoli arrivarono a basare la propria dieta sulla carne e sui derivati del latte mentre altri sul riso, sul grano o qualche altro cereale. Nessuna di questa due diete forniva una nutrizione completa, e man mano che la civilizzazione "progrediva" ed i cibi diventavano sempre più conservati, raffinati, cotti e comunque sempre meno naturali, ecco che gli uomini mostravano sempre più segni di malattie che si manifestavano sempre più prematuramente. Anche le razze primitive hanno avuto da sempre i loro uomini-medicina per proteggere la propria gente dagli spiriti maligni e dalle malattie, ma nella civilizzazione la superstizione della medicina è andata fuori controllo; la "medicina scientifica" è diventata un industria potente che consuma gran parte dell'economia nazionale. Ma mentre gli animali selvatici rimangono in salute senza alcuna medicina, gli uomini spendono sempre più soldi sulla "cura della salute" diventando invece sempre più malati. Dunque le malattie possono venir viste come un fenomeno umano per il quale ci sono due cause principali:
  1. L'uso di cibo non adeguati per natura
  2. L'usanza di cuocere per rendere commestibili cibi che in realtà non lo sarebbero affatto.
L'inadeguatezza della nostra dieta Occidentale è stata trattata nel cap 2 [ci sto lavorando], ma ci si può chiedere perchè le persone che hanno adottato altre diete non stanno meglio di noi? Bene, alcune popolazioni isolate come per esempio gli Hunza, stanno meglio ma la stragrande maggioranza delle altre razze dipendono troppo dai cereali di qualsiasi tipo che sono la base della loro dieta ed i cereali sono ancor meno adatti per l'uomo rispetto alla carne. I cereali sono stati definiti un cibo sano dalle "vittime" della dieta Occidentale perchè hanno pochi grassi, non contengono colesterolo, hanno grandi quantità di carboidrati complessi (amidi) e fibre, che aiutano contro la costipazione. Dunque, passare da una dieta Occidentale ad una a base di cereali produce benefici immedati, ma presto unsorgono altri problemi. I prodotti cerealicoli, fornendo prevalentemente amidi, mettono un gran fardello sul sistema digerente. Quando sono maturi, i cereali contengono degli inibitori di enzimi che impediscono la digestione, ma sono invece digeribili da verdi (come per esempio il granturco dolce) oppure quando vengono cotti o dopo averli fatti germogliare. Gli uccelli granivori hanno il gozzo in cui i cereali, ingeriti interi, germogliano, e dunque diventano digeribili. I cereali non sono digeribili quando vengono mangiati crudi, ma anche da cotti, i carboidrati complessi richiedono un grande sforzo digestivo per essere scissi, e questo è dimostrato dal fatto che le razze orientali, che dipendono dal riso, sviluppano un pancreas le cui dimensioni sono doppie rispetto al normale e mostrano pure altri segni di stress come per esempio i villi intestinali occlusi. A meno che il riso (e gli altri cereali) non vengano accompagnati da quantità libere di verdure fresche e frutta nella dieta, possono generare carenze dal punto di vista nutrizionale ed al contempo tossiemia ed acidosi in grado di produrre problemi alla pelle, artrite, arterie indurite e cancro. Ecco perchè gli Orientali di solito sono piccoli di statura e non vivono più a lungo rispetto agli Occidentali.

Il soldato Giapponese che visse nella giungla delle Filippine come un selvaggio, per tutti quegli anni adottando una dieta naturale e scampò alla degenerazione che l'avrebbe atteso una volta tornato in Giappone.

Paragone tra la dieta Naturale e la Dieta Occidentale