Dio fece il cibo, il diavolo i cuochi.
J. Joyce
Cibo Cotto e Cibo Crudo
Estratto da "Health and Survival in the 21st Century" di Ross Horne.
Adattato e Tradotto in Italiano da FruiTanya
La cottura va bene solamente perchè permette alle persone di utilizzare i cereali come fonte di cibo e rende commestibili cibi inadeguati come per esempio la carne e le patate che altrimenti sarebbero immangiabili. Dunque la cottura permette a tante persone di sostenersi sui cibi che hanno a disposizione, ma c'è una penalità da pagare. Il processo digestivo naturale utilizza gli enzimi che esistono nei cibi crudi che, quando il cibo viene mangiato, hanno azione predigerente (scompongono il cibo) nella sezione cardiaca superiore dello stomaco prima che il sistema digerente principale cominci a lavorarci. Dunque al pancreas, l'organo che produce la fornitura maggiore di succhi digestivi viene evitato il peso di un gran carico di lavoro. Questo beneficio naturale manca del tutto quando viene consumato del cibo cotto perchè la cottura distrugge gli enzimi ma non solo, il pancreas è doppiamente penalizzato a causa della difficile natura del tipo di cibo che viene ingerito rispetto a quello per cui il sistema digestivo umano è stato disegnato. Perciò, come descrive il Dr Edward Howell nei suoi libri The status of food enzymes in digestion and metabolism (1946) e Enzyme Nutrition (1983), il pancreas umano è invariabilmente ipertrofizzato ed è il doppio della sua normale grandezza rispetto a quella degli animali allo stato selvaggio insieme a cambiamenti alle gonadi, alle adrenali, alla pituitaria ed altre ghiandole endocrine. Un altro aspetto negativo della cottura è che rende i minerali nel cibo molto meno assimilabili, mentre quando si getta via l'acqua della cottura tanti altri se ne perdono dentro. C'è un legame tra la cottura, la raffinazione dei cibi e l'incidenza di tutte le malattie incluso il cancro e come è stato provato dagli ospedali di tutto il mondo, le migliori guarigioni dalle malattie croniche cosidette incurabili vengono fatte sulla base di diete composte di frutta cruda e verdure. Questo dimostra che quando gli organi vitali sono nel loro stato di funzionalità minima solamente tali diete fanno sì che procurino al corpo la giusta chimica per mantenere la salute. Il cibo crudo dunque fornisce il maggior beneficio a tutte le persone sia malate che sane.
Il Cibo Crudo
I cibi tradizionali a cui siamo generalmente abituati sono per la maggior parte inedibili da crudi. La carne ed i prodotti a base di latte sarebbero molto meno dannosi se venissero consumati crudi come viene fatto da alcune popolazioni, ma alla maggior parte delle persone l'idea di mangiare carne cruda, pollo, latticini e formaggi crudi a causa della fobia dei germi, è improponibile. La Natura con questo sta cercando di dirci qualcosa..
Il Dr Max Garten nel suo libro The Health Secrets Of A Naturopathic Doctor (1967) descrisse come la sua salute non fosse migliorata tanto seguendo una dieta vegetariana e questo lo portò a provare un regime completamente crudo. Affermò:
I risultati furono elettrificanti, in pochi giorni mi sono sentito molto più forte con un ritorno al mio entusiasmo iniziale. Anche molti dei miei pazienti che sono riuscito a convertire a questa nuova dieta hanno avuto risultati simili".
Il Dr Garten osservò che i batteri putrefacenti nel colon aumentavano non solo con il mangiar carne ma anche a seconda del grado di cottura usato per cuocere i cibi, e con ciò aumentarono pure le feci dall'odore pungente e l'insorgenza di mal di testa e dolori. Disse:
"Si può dedurre che mancassero certi agenti nella dieta o fossero alterati con la cottura. Il rispettivo contenuto delle proteine di una dieta vegetale si è dimostrato indicativo nei cambiamento della flora intestinale, i legumi come i piselli, le lenticchie, i fagioli ecc, hanno contribuito ugualmente a mostrare dei cambiamenti putrefattivi."
Sebbene i vegetariani siano di solito più sani dei consumatori di carne, non possono avere una buona salute e vivere sino ad una veneranda età se continuano a cucinare il proprio cibo.