Quale animale mangia il limone?
Caro Antonio, ho letto il tuo intervento sul blog di Vaccaro dove esponi le tue perplessità circa gli agrumi. Se non ti dispiace, dato che mi sento indirettamente chiamata in causa, vorrei portarti la mia testimonianza di vita.
Scrivi – quotando Valdo – che chi parla male degli agrumi lo fa perché ha un intestino scombussolato, cosa dire invece di tutti quei fruttariani (tipo me ad esempio) a cui invece hanno sanguinato le mucose delle labbra, della lingua, delle gengive, ha sanguinato il naso, hanno corroso otturazioni di pasta sintetica…? Rientriamo anche noi in questi che hanno l’intestino scombussolato?
Il guaio è che il sig Valdo Vaccaro non ha capito o fa finta di non capire che tanti igienisti con esperienza di fruttarismo ventennale alle spalle, trovandosi a fare largo uso di frutta acida (e quindi non solo arance per l’esattezza) hanno avuto gravi problemi di salute, hanno perso i denti e c’è chi, dopo alcuni (2) anni di monodieta a sole arance, sono addirittura deceduti.
Qualcuno potrà obiettare che il problema non sono le arance ma le monodiete invece questo risulta essere falso sulla base dei dati che abbiamo in nostro possesso ovvero che monodiete con altri frutti, tipo melone e pomodori non sono altrettanto indicati per l’uomo ma a parità di tempo, non portano alla morte come la frutta acida… Come esempio illuminante che ci deve far riflettere, abbiamo la testimonianza pluriventennale di Yana Louis, melariana in perfetta forma.
Credo che anche un bambino di fronte a questi dati non possa far altrimenti che constatare l’adeguatezza della mela rispetto all’aggressività dell’arancia…
Non ho potuto fare a meno di constatare – con dispiacere – che le tue domande dirette a Valdo Vaccaro circa la sua alimentazione personale e a quale animale sia destinato il frutto del limone sono state abilmente glissate dall’arte della prolissità filosofica di cui il sig Vaccaro ha dato più volte prova di esser maestro.
Questo mantenersi vaghi rispetto a dei quesiti talmente mirati mi ha un po’ sconcertato perché non ne capisco il fine… Se non ti dispiace, rispondo io alle domande che hai posto al Vaccaro, dandoti un’idea di un modo diverso di essere “fruttariani”.
Personalmente, non mangio semi, noci, germogli, radici, tuberi, ortaggi, verdure. Di recente ho anche abbandonato il consumo della cosiddetta “fruttortaggio” comprendente pomodori, cetrioli, zucchine, melanzane, zucca, peperoni, peperoncino.
Mi nutro dunque di sola frutta di terra e di albero intesa come melone, mela, albicocca, pesca, banane, avocado, pere ecc
Mangio pochissima frutta acida soprattutto dopo i recenti malesseri accusati ai denti degli ultimi mesi. Limito dunque mango, fragole, ananas, kiwi, clementine, arance…
Il limone è un frutto che non ho mai considerato per forza di cose: si può mangiare un limone come se fosse una mela? O una pesca, fate voi, altrimenti finite col prendermi per una fissata di mele a priori…
Per rispondere alla tua domanda sul limone, ti posso dire che ho avuto modo di vedere degli agrumeti di limone recentemente e per quel che ho potuto constatare, quando i limoni cadono in terra maturi, rimangono lì a marcire interi senza che alcun uccello vada a cibarsi neanche dei suoi semi. Non saprei proprio quale altro animale possa avvicinarsi a tale frutto vista la sua forte acidità ma non sono un’esperta con un foglio di laurea da sventolare davanti al viso di tutti...
Abbiamo la Sicilia, terra generosissima continua il sig Valdo, e allora? Abbiamo pure immensi piantagione di grano ma i farinacei non sono adatti alla specie umana.
Gli agrumi sono un gran business in Italia ma con questo? Sembrerebbe che a difenderli, solamente perché il nostro paese ne sia ricco, nasconda dietro qualche secondo fine economico perché altrimenti questo ragionamento non fila proprio…
Si parla di costi contenuti, che non è fruttariano chi non mangia agrumi in Italia, che senza questo frutto si ricade nella coca cola e nelle nutelle, che chi mangia prodotti animali non riesce a bere del succo d’arancia…
Mai lette tante assurdità una dietro l’altra!
Sui costi contenuti ci siamo ma questo vale per qualsiasi frutto di stagione e per quanto riguarda il resto smentisco categoricamente! Lo scorso inverno ne presi in modeste quantità ed ebbi dei danni, il prossimo farò certamente più attenzione. Confesso che durante la dura stagione invernale mi venne proprio un forte desiderio di clementine e un poco di arance, mai di limone però. Devo pure dire che dopo aver preso della frutta acida il corpo mi chiamava immancabilmente alle noci, il cui elevato consumo porta anch’esso una sensibilità dentale. Insomma, ho appurato in poche parole che questa frutta acida è l’ultima nel gradino della frutta adatta all’uomo perché è quella che ti porta più facilmente fuori binario fruttariano rispetto ad altri tipi, persino delle banane. Questo fatto, alla luce dei dati che abbiamo in nostro possesso, ci ha portati ad essere ulteriormente convinti che se il fruttarismo non si sia diffuso più largamente e non sia stato perpetrato per più di un tot di anni, uno dei fattori più critici può esser stato questo discorso degli agrumi. Abbiamo testimonianze di ex fruttariani che mangiavano frutta acida e poi venivano chiamati dalle verdure per alcalinizzare i loro corpi acidificati internamente dall’azione delle arance.
Tutto questo non accade se si mangia frutta dolce e succosa. Le verdure, i semi, le radici non servono quando si mangia frutta adatta all’uomo. Anche mangiando la fruttortaggio, bacche acide come pomodori ti portano facilmente a desiderare una controparte proteica sottoforma di semi di noce juglans o anacardio e dunque ad uscire dal fruttarismo...
Le scimmie antropomorfe mangiano solo frutta se c’è abbondanza di questa e non toccano altro preferibilmente… mangiare frutti non appropriati per l’uomo crea il terreno affinché ci si avvicini verso un’”alimentazione d’emergenza” a cui naturalmente questi animali si sottrarrebbero se potessero invece noi abbiamo facoltà di scegliere (più o meno consciamente) cosa mangiare e quando.
Il sig Vaccaro parla di “cura del durian, cura del mango, cura dell’uva”… rinominando in termini umani un’inclinazione assolutamente naturale per qualsiasi animale libero in natura.
Il monotrofismo (mangiare un solo tipo di cibo) è una condizione di assoluta normalità per tutte le creature viventi. I cuccioli d’uomo (i bambini) nascono monotrofici, nutrendosi di solo latte anche per alcuni anni dopo la nascita (se gli viene permesso da vari fattori) dunque abbiamo anche un esempio relativo alla nostra stessa specie.
Ovvio che il monotrofismo non possa mai esser protratto vita natural durante perché la Vita stessa segue dei ritmi per noi ancora in parte misteriosi ma abbiamo solide basi per capire che il cibo elettivo di una specie rappresenta appunto l’optimum ed è importante mantenersi sempre su questo binario per stare egregiamente in salute.
Verranno momenti in cui dovremo inevitabilmente distaccarci dalla frutta che amiamo di più (nel mio caso la mela stark deliziosa) però il tutto va concepito in un’ottica di ciclo naturale, di armonia cosmica, intelligentemente e soprattutto attivamente compresa da quell’essere fruttariano cosciente che sa sostituire il suo cibo elettivo con quello del gradino immediatamente sotto, senza scivolare dalla…padella alla brace…dalla mela al limone tanto per capirci…
Non mi nutro di alcuna verdura/ortaggio da mesi e mi sento sempre meglio. Ho appurato che se provassi a reintegrare - solamente a titolo sperimentale – anche una cipolla, un ciuffetto di spinaci teneri, salterebbe in bocca un sapore amaro troppo forte a cui le mie papille gustative non sono più abituate, nonostante negli ultimi due anni io abbia mangiato verdure scondite a non finire. Chi ha avuto modo di vedere le mi insalatone di verdure può ben capire di cosa stia parlando.
E’ altresì impossibile per me mangiare modeste quantità di noci e semi in quanto appena ne mangio due o tre comincia a prendermi un leggero mal di testa che se non smetto subito e non ci mangio dietro un frutto succoso, continua a crescere in maniera esponenziale. Tutto si placa magicamente con una mela. Provato e sperimentato.
Il sig Vaccaro fa affermazioni che non stanno assolutamente in cielo né in terra quando afferma in maniera perentoria che se non si vuole essere scheletrici bisogna bere del succo di arancia in inverno perché abbiamo visto che in effetti accade proprio il contrario; più si prende di questi agrumi più si perde peso rispetto ad un altro frutto, e qui ci riallacciamo alla testimonianza di un’altra persona che recentemente le scrisse dicendo che sua moglie aveva ripreso a bere latte dopo aver usato come "scusa" la tossicità delle arance per sfuggire finalmente alle pressioni di suo marito…
Con gli agrumi si perde peso, il corpo è come se si asciugasse dall’interno. Con altri frutti non accade questo.
Ho un fisico longilineo, slanciata, sono magra ma non scheletrica. Eppure non tocco agrumi da Gennaio, credo, da quando sanguinai alle gengive e l’acido mi corrose l’otturazione.
Inutile dire che superai il resto dell’inverno benissimo, senza ricorrere a nutelle e cole varie. Anzi, addirittura mi apprestai a divenire fruttariana al 100% come lo sono oggi.
Fu un miracolo il mio?
Per quanto riguarda il quesito: “cosa significa essere fruttariani” ne parlai tempo fa ed elencai inoltre almeno 10 motivi (per fare da eco alle dieci parlate ricevute sul Sinai) per intraprendere questo percorso meraviglioso nel fantastico mondo della frutta che non si limita assolutamente ad un discorso di alimentazione, appagamento e salute come invece sembra sottolineare Valdo, ma si estende fin dove l’animo dell’essere umano può arrivare.
Non ci sono davvero limiti con il fruttarismo; è la via per la vera libertà.
Grazie a tutti per avermi ascoltato.