martedì 20 aprile 2010

La liberazione definitiva dalla cipolla


L'unico ortaggio che per lungo tempo mi ha impedito di autoproclarmi fruttariana al 100% è stata la cipolla, mia compagna indispensabile complice (e vittima) delle mie più lussuriose insalatone di frutta e verdura. E passato un pò di tempo dall'ultima volta in cui l'ho estirpata via dalle mie grinfie ma ne ho sentito la mancanza solamente i primi giorni, in cui mi mancava specialmente la sensazione aggressiva che questa mi lasciava in bocca, chiaro segnale da intossicazione da prodotti cotti.
Eh già, perchè i sapori forti sono una chiara eco di residui tossici, mentali, emozionali e fisici.
Stasera, proprio poco fa, quando ero in cucina a prepararmi il cibo, ho visto che ai miei genitori era avanzata un pò di cipollina fresca ed ho pensato bene che fosse venuto il momento di provare a mangiarla di nuovo, studiando gli effetti sul mio corpo oramai abbastanza pulito da un regime melariano diurno e fruttariano serale.
Non c'è stato nulla da fare... Già alla vista non mi attirava per niente, in più all'olfatto, mi infastidiva e non riuscivo più di tanto neanche ad avvicinarla al mio viso, al punto che gli occhi mi lacrimavano come niente.. E pensare che una volta quasi godevo nel tagliarla a fettine grondando lacrimoni a destra e manca..
Provai poi a prenderne un morso ma non ce la feci! Infatti appena sfiorai con la mia lingua parte del suo corpo, percepii una sensazione di amaro tremenda con un inaspettato retrogusto di mortadella... A questo punto ebbi la certezza assoluta della completa tossicità di questo ortaggio, fortemente criticato e sconsigliato anche dal sistema dell'Igiene Naturale...
E' sorprendente come da un estremo io sia passata al suo esatto opposto in un tempo relativamente breve!
Infatti, ho mangiato grandi quantità di cipolle, porri e cipollotti freschi per mesi, a pranzo e a cena mentre ho smesso di cibarmene solamente un mese e qualche tempo fa.
Non avrei mai creduto di distanziarmene così tanto senza peraltro rendermene pienamente conto.. Dovetti sciacquarmi la punta della lingua più volte per togliere via il sapore amaro da me e quando alla fine vi riuscii, mi sentii davvero sollevata.
Comunque, non ci sono dubbi: una dieta fruttariana contribuisce a facilitare l'evoluzione spirituale di un individuo mantenendo puliti i canali sensoriali con i quali si percepisce il mondo esterno e quello interno alla persona e questo aiuta ad allinearci sempre più con noi stessi, su tutti i livelli di coscienza sui quali l'uomo si manifesta simultaneamente, cosa che prima sottovalutavo alquanto forse a causa proprio dell'intossicazione di cui volevo coscientemente mantenermi vittima.

Bene, questo esperimento mi ha confermato materialmente ciò che avevo cum-preso su altri piani sottili e credo di sentirmi pronta per potere esclamare ad alta voce la mia libertà definitiva dall'intossicazione di una parte della famiglia delle liliaceae!